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Il progetto
Un laboratorio di narrazione e scrittura poliespressiva sotto la guida virtuale della bottega di Walt Disney
Il sistema di studio che ha per oggetto La piccola fiammiferaia è dedicato insieme a Walt Disney, ad Andersen e a Borodin, i quali, senza poterlo prevedere, si sono trovati a collaborare indirettamente tra loro grazie al progetto di «messa in scena multimediale» della fiaba di
Andersen ideato, dopo la morte di Walt Disney, da alcuni suoi allievi ed estimatori che ancora cercavano di mantenere viva l'eredità del maestro.
Il progetto di animare e musicare The little matchgirl faceva parte del piano di ridare vita alle fiabe musicali disneyanedopo la scomparsa di Disney.Roy Disney, nipote del grande Walt, voleva sfruttare la famauniversale raggiunta con il tempoda Fantasia - e prima ancora dalle Silly Symphonies, con cui era nata la Walt Disney - per tentare di ricreare lacontinuità artistica, che si stava perdendo, con l'opera di suo nonno.
A sostenere il suo piano da un lato c'eranoalcuni progetti irrealizzati di Walt Disney che invitavano i nuovi animatori a svilupparli, da un altro c'era il desiderio di ricreare lastraordinaria integrazione di musica e immagini che aveva caratterizzato tutta l'opera audio-visiva di Walt Disney,senza però poter più contare sul team originale di scrittori, musicisti, disegnatori,coreografi e cineasti creato ediretto da Walt Disney in persona fino alla sua morte.
Il risultato fu che un progetto piccolo ma ambizioso come The little matchgirl non riuscì neppure a entrare nell'edizione finale di Fantasia 2000; e poi, dato l'insuccesso di Fantasia 2000, non potè neppureessere collocato in un terzo vagheggiato capitolo di Fantasia. Tuttavia la sua completa realizzazione consente oggi di rivederlo in una raccolta di cortometraggi e di valutarne la
qualità accanto a quelli realizzati dall'attuale team della Disney, per riconoscervi e apprezzarvi - proprio dal confronto - gliinsegnamenti del vecchio Disney ormai completamente dimenticati dall'attuale società per azioni che ne ha raccolto solo l'eredità economica e la fama mondiale.
Entrando a far parte del nostro sistema di studio riguardante La piccola fiammiferaia, la favola animata e musicata prodotta dalla Disney ci aiuta a mostrare le qualità del racconto di Andersen e al contempo quelle di Walt Disney, capace anche a distanza di tempo di insegnare, a chi vuole apprenderlo, «come» si trasformano i capolavori della narrativa classica per l'infanzia in «film animati musicali» adeguati a a mantenere viva nel tempo la straordinaria ricchezza narrativa dei racconti tramandati dalle versioni scritte.
L'idea di «ri-raccontare» una favola classica per sole immagini e musica, senza far dipendere le une dalle altre ma creando un'interazione continua di due piani espressivi ugualmente importanti per il racconto, non è nuova. Walt Disney ne ha fatto la sua maggiore qualità autoriale. Ma paradossalmente sembra scomparsa con lo stesso Disney almeno per quanto riguarda il cinema di animazione per ragazzi.
La stessa Pixar, sviluppando le idee di Walt Disney intorno alle «storie di giocattoli» («Toy Stories»), ai cortometraggi multimediali, alle fiabe animate, non è riuscita a ricreare quello straordinario equilibrio compositivo tra musica e immagini che faceva di ogni grande film di Walt Disney - anche di quelli non dichiaratemnte musicali - la sua firma d'autore dietro le quinte.
Dunque questo tentativo fondamentalmente riuscito di fare una Silly Symhony dopo la scomparsa del suo inventore e a distanza di decenni dalle Silly originali (nonché a oltre sessanta anni dallo straordinario compendio musicale-visivo disneyano Fantasia), è per noi una grande occasione - come lo è stata per gli autori del cortometraggio - per far riscoprire la lezione di Walt Disney nel lavoro di chi ne ha appreso alcuni importanti insegnamenti. D'altro canto quale maggiore successo può mai ottenere un autore che venir riconosciuto per i suoi insegnamenti metodologici nell'opera di chi ne ha acquisito la lezione! Paradossalmente, anche rispetto a quelli inseriti in Fantasia 2000, questo cortometraggio animato musicale presenta qualità che lo avvicinano più alle idee di Walt Disney che a quelle dei suoi presuntuosi e incapaci eredi finanziari.
In questo Sistema di studio, analogamente a quello che proponiamo per La cicala e le formiche - dove possiamo disporre di una “Silly Symphony” originale firmata Walt Disney - e ad altri Sistemi che svilupperemo lavorando sulle grandi fiabe classiche riraccontate da Disney, il lavoro svolto dagli autori della Disney costituisce una delle «risorse d'archivio» più preziose da «convertire» in «lezioni di narrazione multimediale». Grazie a questo «cortometraggio animato che riscrive multimedialmente la favola di Andersen», possiamo infatti offrirvi lezioni di narrazione, di composizione musicale e di composizione visiva oltre quelle di composizione letteraria che la fiaba di Andersen da sola sollecita.
Così anche questo Sistema di studio, proprio in quanto concepito come «sistema», contiene e collega una pluralità di prospettive di studio - e quindi di lezioni - a una pluralità di oggetti di studio, costituiti non solo dalla fiaba di Andersen e dalle innumerevoli illustrazioni che ne hanno accompagnato nel tempo le edizioni, ma anche dalla musica di Borodin e dalle immagini animate che compongono il cartone musicale.
In questo modo, sia che si parta dalla favola letteraria di Andersen, sia che si parta dal cartone animato musicale Disney, grazie al nostro Sistema di Studio si potrà studiare la logica narrativa che sostiene il racconto, articolato in scene, in relazione ai differenti piani espressivi che concorrono a realizzare la narrazione multimediale, ovvero ai diversi piani espressivi che, composti separatamente, costituiscono le versioni per sole parole o per sole immagini che conosciamo da prima della scoperta di questo goiello audiovisivo firmato postumo (dalla bottega) “Disney”.
Il Sistema aiuta infatti a studiare sia le correlazioni interne al racconto, tra le scene in cui si articola e tra i piani espressivi che lo rappresentano, sia le correlazioni esterne con altre favole che costituiscono varianti implicite dello stesso modello logico narrativo.
Inserendolo tra i Sistemi dedicati alle “Silly Symphonies”, in quanto favole musicali animate che riscrivono le favole letterarie orali e scritte della nostra tradizione, il Sistema di Studio dedicato a La piccola Fiammiferaia e alla sua sua versione musicale animata, può essere trattato come un buon punto di partenza per arrivare a identificare e definire i principi di «narrazione poli-espressiva» che Walt Disney ha saputo padroneggiare come pochi altri grandi artisti.
In questa prospettiva il Sistema aiuta a esplorare le correlazioni tra le Silly Symphonies disneyane in base a «principi di narrazione condivisi» tra di esse.
Da un'altra prospettiva il Sistema consente di studiare le soluzioni compositive musicali e pittoriche che gli allievi di Disney hanno elaborato per rappresentare scena per scena le soluzioni narrative di questa particolare favola musicale.
Da un'ulteriore prospettiva il Sistema aiuta a esplorare le correlazioni sia esplicite che implicite tra La piccola fiammiferaia e altri racconti che condividono con esso i medesimi principi di narrazione e di composizione; aiuta cioè a ricercare e a scoprire imprevedibili affinità tra racconti non immediatamente riconoscibili come imparentati tra loro.
Il Sistema, dal momento che può essere rivolto a utenti finali anche molto giovani, costuisce un mezzo idoneo per studiare la «composizione» delle parole, delle immagini e dei suoni in rapporto ai «piani narrativi» che devono rappresentare separatamente e nella loro complementarità. Grazie ad esso si può infatti studiare:
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«come» Andersen rappresenti tutti i piani narrativi con la sola parola,
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o «come» il team Disney affidi alle immagini e alla musica la rappresentazione di due diversi piani narrativi.
Si può studiare «come» si inseriscano nel corso della narrazione immagini elaborate da bravi artisti per edizioni illustrate, e si può studiare «come» gli autori della Disney riescano a comporre immagini adeguate e non ridondanti su una traccia musicale presistente composta da Borodin, e come adattino questa a diventare un piano espressivo della versione da loro animata e musicata della favola di Andersen.
Questo Sistema di Studio, come tutti quelli facenti parte del Laboratorio “NeverNeverLand” è pensato anzitutto per insegnanti, educatori e genitori che cerchino un modo per tornare a raccontare favole agli studenti, ai figli, ai nipoti, e, con l'occasione, per fermarsi a parlare con loro di «come» sono narrate e di «come» sono interrelate con tante altre storie.
Le soluzioni narrative e compositive presenti in questo racconto consentono di spostarsi facilmente in altri racconti per scoprire un «labirinto di storie possibili» interconnesse tra loro.
Una delle qualità de La piccola fiammiferaia è proprio il suo essere
una «storia potenziale» o un «prologo» per altre storie o una storia breve dalle tante possibili «implementazioni». Così l'assenza di altri personaggi sulla scena - eccetto la folla e la nonna - anziché penalizzare il racconto invita a immaginare le storie «precedenti» e «parallele» che il breve racconto lascia «sottointendere» o che richiama come «antefatti».
Le «immaginazioni» della piccola fiammiferaia, che Jean Renoir nella sua versione «muta» sviluppa come un piccolo «film nel film», sono anch'esse «vie d'accesso» in altre storie, proprio come capita al vecchio Scrooge del Canto di Natale di Charles Dickens quando recupera la memoria e la voglia di cambiare la sua storia grazie ai viaggi nel suo passato consentitegli dai Natali venuti a fargli visita.
La piccola fiammiferaia è infatti, anche, uno di quei «racconti di Natale» che potrebbero facilmente integrarsi in una raccolta o meglio in struttura «seriale» o «labirintica» come quella intessuta da Dickens o da Balzac dalla Blixen per creare un «mondo narrativo» composto da storie intrecciate tra loro, che fanno da sfondo ciascuna alle altre.