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Shakespeare in Mind


Shakespeare in mind


Un nuovo strumento per apprendere i segreti, le soluzioni e le invenzioni
di storie universali che viaggiano nel tempo
tra letteratura, pittura, teatro, teatro musicale, cinema

◊ corsi formativi e didattici in forma ipermediale elearning

◊ mediateca di risorse documentali:
i progetti, gli studi e la biblioteca ideale degli autori

◊ lezioni online e assistenza personalizzata


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Il progetto: Un laboratorio di narrazione, scrittura poliespressiva e messa in scena sotto la guida virtuale di William Shakespeare


Una serie di Sistemi Reticolari E-Learning dedicati all'opera di William Shakespeare, per entrare nella mente creativa di un maestro che ha influenzato non solo tutti gli autori di teatro, ma più in generale ogni narratore che ne abbia conosciuto l'opera; persino quelli che dicono di non amarlo.

Uno strumento innovativo per apprendere la lezione del più grande autore di teatro attraverso i suoi capolavori, per imparare a metterli in scena e per ricavare da essi insegnamenti metodologici universalei per raccontare qualunque storia. Un'occasione unica per riflettere sui rapporti tra scrittura e messa in scena e per scoprire relazioni fra l'opera teatrale immortale di Shakespeare e quella di chi ne ha appreso gli insegnamenti.

Da chi vorreste imparare a raccontare una storia, a rappresentarla con ogni forma espressiva e a metterla in scena? Da qualcuno che conosce solo quel che ha appreso attraverso la sua esperienza personale? O invece dal più grande narratore, ispiratore di ogni grande artista, che ha raccolto l'eredità della tradizione classica e l'ha ulteriormente sviluppata per farla giungere sino a noi e farla vivere per sempre?

Questo Laboratorio ipermediale vi offre l'opportunità di studiare l'opera di Shakespeare per scoprire e apprendere le soluzioni che l'hanno resa immortale, capace cioè di superare ogni confine - geografico, storico e culturale - e di parlare ad ogni nuova generazione mediante una straordinaria rappresentazione di quei sentimenti universali che attraversano le storie di ogni tempo e luogo; capace di indagare i segreti dell'animo umano e di rappresentarli come favole da riraccontare in innumerevoli varianti e forme espressive.

Anziché domandarvi inutilmente come rendere moderno Shakespeare, domandatavi piuttosto se ne avete compreso la complessità, se le vostre interpretazione hanno colto anche solo una parte della ricchezza dei suoi testi. Prima di parlare di Shakespeare o di riraccontarne le sue storie vi suggeriamo di apprenderne i suoi straordinari insegnamenti.

Questo Laboratorio vi aiuterà a ricavare, dall'opera narrativa forse più complessa mai realizzata dall'uomo, i principi di narrazione in essa presenti che la rendono un modello ideale per imparare a raccontare storie immortali.

Avvicinatevi quindi all'opera di Shakespeare chiedendovi umilmente come può, un vostro testo o una vostra messa in scena, acquisire quelle caratteristiche che la rendano un classico proprio come lo è l'opera di Shakespeare, che può essere rappresentata ovunque e in ogni tempo, ed essere compresa e amata da ogni uomo.

Questo Laboratorio vi aiuterà a scoprire non cosa c'è di «moderno» in Shakespeare ma cosa c'è di «classico», in Shakespeare e in ogni racconto, anche contemporaneo, che possieda le qualità per sfidare il precoce invecchiamento delle mode, delle ideologie, dei fenomeni di costume.

Non c'è bisogno di ambientare Hamlet in un grattacielo di New York perché il pubblico ne comprenda il senso, occorre invece capire e far capire, ad esempio, le complesse ragioni per cui Amleto indugia per tutto il testo nell'attuare la vendetta che gli è stata richiesta dal padre. Shakespeare non invecchia, ma invecchiano i cattivi adattamenti e le riduttive sovrainterpretazioni ideologiche che lo vogliono trasformare in un profeta della contemporaneità. Shakespeare ci sopravvive perché quello che racconta è ciò che vi è di più profondo e invariante nel comportamento umano dall'alba dell'uomo, ed è in grado di farlo utilizzando al meglio il linguaggio universale dell'arte.

Per questo motivo lo abbiamo adottato come maestro per eccellenza da cui apprendere insegnamenti universali di teatro e di narrazione.

Con questo Laboratorio si intende infatti indagare come un grande autore riesca a riscrivere per il teatro storie leggendarie preesistenti in forma letteraria, orale e scritta, e le renda dei capolavori immortali adottando un tipo di scrittura che funziona paradossalmente altrettanto bene in forma autonoma - come se si trattasse di romanzi da leggere - che in forma di piece, da mettere in scena grazie alle soluzioni adeguate di grandi registi.

La scrittura shakespeariana costituisce, infatti, uno di quegli oggetti straordinari da cui, ancora a distanza di secoli, qualunque autore e regista di teatro si sente stimolato a ricercare ed elaborare soluzioni degne della complessità dei testi, che incoraggiano trasposizioni poli-espressive, ma non rendono facile il compito agli inesperti: ogni regista sa, ad esempio, che per mettere in scena Hamlet integralmente occorrerebbe non solo prevedere un tempo superiore a quello che il pubblico di norma è disposto a concedere alla fruizione di un solo spettacolo, ma anche inventare delle soluzioni per quanto riguarda le azioni dei personaggi sulla scena che non costituiscano semplicemente la replica ridondante dele informazioni già presenti nei dialoghi e monologhi scritti da Shakespeare. Perciò, come accade da secoli, occorre riscrivere le scene decidendo cosa far dire e cose far fare agli attori sulla scena, rispettando la precisa articolazine narrativa, l'intreccio perfetto che dosa scena per scena, con una suspense irrinunciabile, le informazioni che i personaggi e il pubblico vengono a scoprire al momento giusto.

E a proposito di questo, il Laboratorio permette di identificare tutte le soluzioni narrative con cui Shakespeare fa funzionare i suoi capolavori e di misurarne l'efficacia scena per scena di ogni suo lavoro preso in esame.