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Proposta per Scuole e Università


Progetto
su scala regionale, nazionale e internazionale, da attuare in partnership con Istituzioni Scolastiche e Universitarie interessate a sperimentare un servizio innovativo di formazione e didattica delle arti narrative, fruibile completamente online, da rivolgere ai propri insegnanti e studenti

Premessa

L'Istituto MetaCultura, grazie agli investimenti effettuati in oltre trenta anni di attività, ha potuto finalmente completare questo nuovo Sito a carattere formativo oltre che informativo, che ospita una vera e propria “Scuola di Arti Narrativeonline: una Scuola per formare gli umanisti del futuro sotto la guida virtuale dei grandi umanisti del passato La scuola si articola in otto Laboratori di studio della narrazione artistica in tutte le sue forme.
I Laboratori sono rispettivamente dedicati a: la narrazione teatrale (“Shakespeare & Co.”), la narrazione teatrale musicale (“RaccontoInCanto”), la narrazione letteraria (“Perché rileggere i classici”), la narrazione audiovisiva (“AuteurStudio”), la narrazione visiva (“L'attimo fuggente”), la narrazione per l’infanzia (“NeverNeverLand”), la narrazione artistico-scientifica (“Il Cenacolo degli Umanisti”), la narrazione enciclopedica (“Le vie per Xanadu”).
Ciascun Laboratorio prevede un programma di sviluppo di «Sistemi di Studio Reticolari» specifici, che utilizzano tuttavia la medesima rivoluzionaria «Piattaforma E-Learning» creata dall’Istituto stesso per trasferire sulla rete tutta la propria attività formativa e didattica.

Nel Sito/Scuola sono già accessibili alcuni sofisticati «prototipi» che mostrano, con l'esempio, le potenzialità offerte dai Sistemi Reticolari E-Learning per fare meglio formazione e didattica. Ma oltre a questi l’Istituto dispone di circa sessanta progetti in avanzato sviluppo, che - con la collaborazione di partner e sostenitori - potranno essere progressivamente completati e trasformati tutti in «Sistemi Reticolari E-Learning», da distribuire, attraverso il Sito, come «nuovi strumenti di studio delle arti narrative per il mondo educational». I progetti sono indicati nell'Indice presente (a sinistra) nella home di ciascun Laboratorio.

La nostra offerta alle scuole si basa sull’apprendimento e sull’utilizzo di un ausilio, sia metodologico che tecnologico, per lo studio della narrazione; un nuovo tipo di Sistema di conoscenza che consente di viaggiare tra gli innumerevoli racconti che costituiscono varianti implicite di un medesimo progetto narrativo preso in esame (ad esempio “Pinocchio”), in quanto condividono con esso alcuni principi di narrazione e composizione. Il Sistema è costruito per assumere ad oggetto di studio non solo i racconti ma i principi stessi di narrazione, rendendoli espliciti e controllabili dagli stessi utenti, definendoli e invitando a ricercarli nelle loro molteplici applicazioni testuali grazie alle correlazioni reticolari che da ogni sua parte invita a seguire. 

Dal momento che l'Istituto ha come suo destinatario il mondo educational, ci rivolgiamo anzitutto alle Scuole di ogni tipo e grado, alle Università e alle altre Istituzioni Educative affinché divengano nostri sostenitori o partner istituzionali contribuendo insieme a noi a realizzare e distribuire i nuovi strumenti di studio, affinché ne possano disporre insegnanti e studenti.
Accedendo ai Sistemi di Studio sia gli insegnanti che gli studenti avranno la possibilità di acquisire ulteriori competenze, sia per capire come funziona un capolavoro artistico, sia per acquisire e applicare gli insegnamenti di grandi artisti esperti nel raccontare una storia attraverso diverse forme espressive e attraverso la loro integrazione «poli-espressiva».
I Sistemi potranno essere usati come nuovi manuali di studio fruibili interamente online in ogni realtà educativa presente sul territorio di pertinenza degli Enti nostri partner. Per diffonderne la conoscenza e l’utilizzo si potranno avviare sperimentazioni formative e didattiche con quei docenti che vorranno adottare i Sistemi per insegnare «competenze», oltre che «conoscenze», per farle ricavare ai loro stessi stessi studenti attraverso lo studio scientifico delle opere di grandi narratori, per trattare come oggetto di studio i medesimi principi narrativi utilizzati da questi ultimi per creare i loro capolavori immortali.

Per cominciare ad avviare questo ambizioso programma, l’Istituto offre ai propri partner l’utilizzo di tutto ciò che ha realizzato o sta realizzando, in cambio di un aiuto a coprire direttamente o indirettamente - attraverso istituzioni regionali, nazionali, europee e internazionali - i soli costi di realizzazione e distribuzione dei nuovi Sistemi che andranno ad aggiungersi a quelli di cui i Partner potranno disporre da subito per offrirli alle realtà educative presenti sul proprio territorio.

Questi, in sintesi, i principali vantaggi ricavabili dalla partnership con l’Istituto MetaCultura:

1. Un nuovo strumento di studio della narrazione; un nuovo tipo di Sistema di apprendimento, che consenta sia di viaggiare tra racconti che costituiscono varianti implicite dei progetti narrativi considerati, in quanto condividono con essi i medesimi principi di narrazione; sia di rendere espliciti e controllabili i principi stessi, attraverso le correlazioni reticolari create dal Sistema. 
Tale strumento può permettere di condurre, con maggiore sistematicità, attività di studio interdisciplinare delle arti narrative; formare nuove figure professionali in grado di collaborare con il nostro Istituto a un piano di valorizzazione del patrimonio artistico e di realizzazione di nuovi strumenti di studio per il mondo educational.
I Sistemi potrebbero essere anzitutto «usati», come strumenti di studio, in ogni realtà educativa presente sul territorio di pertinenza degli Enti partner. Si potrebbero avviare sperimentazioni formative e didattiche con docenti e studenti (dalla scuola di base alla specializzazione postuniversitaria) che potrebbero adottare i Sistemi per insegnare e apprendere «competenze», oltre che «conoscenze» dallo studio scientifico delle opere dei grandi autori, acquisendo i medesimi principi narrativi utilizzati da questi ultimi per creare i loro capolavori immortali.
I Sistemi potrebbero inoltre essere «analizzati», come oggetti di studio scientifico, all’interno di corsi universitari e postuniversitari attivati e gestiti in collaborazione con l'Istituto; corsi per insegnare «come» trasformare risorse teatrali in innovativi strumenti di studio delle competenze degli autori insite in esse; e per formare gli umanisti del futuro, in grado di valorizzare, in questo nuovo modo, il patrimonio artistico italiano ed europeo.

2. Uno strumento innovativo per valorizzare il patrimonio artistico italiano ed europeo estraendo e insegnando l'inestimabile know how in esso contenuto; uno strumento che dia nuova vita a documenti inerti e separati - sparsi in archivi settoriali fruibili solo da pochi addetti ai lavori - rifunzionalizzandoli come «correlati» di Sistemi Reticolari di Studio appositamente concepiti per la formazione e la didattica nell’era digitale.
Attraverso questi sofisticati sistemi, infatti, gli insegnanti, con i loro studenti potranno studiare e insegnare le straordinarie capacità dei grandi maestri della narrazione racchiuse in quegli stessi documenti di archivio e in tutti gli altri documenti collegati indirettamente tra loro dai Sistemi.
I Sistemi sono congegnati per far apprendere meccanismi universali della narrazione, e tale scopo stabiliscono correlazioni indirette - attraverso una rete di lezioni che esplicitano la natura delle correlazioni - non solo tra documenti di archivi specifici, ma anche tra documenti di altri archivi curati dallo stesso Istituto MetaCultura - archivi letterari, teatrali, cinematografici, musicali e visivi - in cui sono documentate varianti narrative ed espressive dei racconti oggetto di studio.
In questo modo i Sistemi consentono sia di far «scoprire correlazioni» insospettate tra racconti non immediatamente associabili tra loro (per soggetto o forme espressive), sia di far «apprendere i criteri di correlazione», cioè i «principi di narrazione condivisi»; sono questi «principi», infatti, che permettono di stabilire «connessioni intelligenti e informative» tra i «documenti correlati» nel Sistema (non connessioni automatiche e perciò ovvie, e neppure connessioni dietrologiche e perciò arbitrarie, ma invece «connessioni logiche, fondate sui principi di funzionamento dei racconti stessi»).
Con l'impiego di questi Sistemi si può effettuare un ulteriore salto di qualità: dalla «conservazione» del patrimonio artistico alla sua «valorizzazione» come risorsa preziosa nel processo di sviluppo e di funzionamento dei più ambiziosi Sistemi di Studio, mai realizzati prima d'ora, per indagare le complesse «forme» dell'Arte Narrativa.

3. Un potente strumento di specializzazione e perfezionamento per studiare come si crea e come funziona un capolavoro artistico immortale sotto la guida virtuale dei più grandi autori di ogni tempo e luogo.

4. Un sistema per affinare e accrescere gli strumenti di giudizio, necessari per confrontare e valutare sia le offerte di spettacoli in cartellone da parte delle Istituzioni presenti sul proprio territorio, sia quelle di spettacoli in streaming e on demand che giungeranno sempre più numerose dai grandi distributori di contenuti digitali.

Per cominciare ad avviare questo ambizioso progetto, l’Istituto offre l’utilizzo di tutto ciò che ha realizzato o sta realizzando, in cambio dell'aiuto ad ottenere - da istituzioni regionali, nazionali, europee e internazionali - i fondi necessari per coprire i costi di produzione e distribuzione di nuovi sistemi, che andranno ad aggiungersi a quelli di cui gli Enti Locali potranno disporre da subito.

Un po' di storia

Il nostro progetto per la scuola e l'università è la diretta conseguenza delle finalità per cui è nato l'istituto. Le scuole sono i principali destinatari a cui rivolgiamo la gran parte dei nostri servizi. Il Sito stesso, che abbiamo creato soprattutto per distribuire i «Sistemi Reticolari E-Learning» e per promuovere i servizi esterni ad esso (oltre che per raccontare la nostra storia, i nostri progetti e la nostra metodologia) ha il carattere di una «Scuola on-line»: una scuola di specializzazione per neo-umanisti nell'era di Internet, che possa aiutare i nostri utenti ideali a studiare l'arte con la scienza e a insegnare l'arte e la scienza attraverso la narrazione e la valorizzazione del patrimonio umanistico. A tale scopo la nostra Scuola di Arti Narrative si articola in otto Laboratori, ciascuno con un articolato programma di sviluppo di sistemi di studio parzialmente realizzati in versione off line. La nostra Scuola da un lato si rivolge a insegnanti e altri educatori affinché possano prepararsi a utilizzare sistemi innovativi per fare attività didattica delle arti narrative con diversi tipi di utenti. Da un altro lato si rivolge a professionisti e aspiranti professionisti delle arti narrative affinché acquisiscano ulteriori competenze per studiare e praticare la narrazione ad un livello artistico, riraccontando le storie immortali patrimonio della nostra tradizione umanistica e invitando il pubblico a cogliere gli insegnamenti metodologici insiti in esse.

Il servizio più importante che vogliamo rivolgere al mondo educational consiste nel mettere a disposizione degli utenti nuovi strumenti di studio che ridefiniscano il concetto di «manuale» proprio in un momento in cui la scuola si interroga sull'utilizzo degli «e-book» in relazione agli «equivalenti» cartacei. E’ proprio in relazione a questo concetto di «equivalenza» che noi intendiamo offrire un contributo risolutivo alla questione: per portare a un livello più avanzato i «sussidi ipermediali» che per oltre vent'anni abbiamo sperimentato in collaborazione con Enti quali il Teatro La Fenice e l'Emilia-Romagna Teatro, abbiamo concepito e iniziato a sviluppare i «Sistemi di Studio in forma Reticolare E-Learning», i quali, essendo fruibili in modo labirintico e solo online, non sono equiparabili ad alcun libro, e neppure a una raccolta di libri, quand’anche in versione digitale.

Con questo ulteriore investimento intendiamo dare un esempio e un contributo affinché l’occasione straordinaria del «passaggio al digitale online» non vada sprecata, come già avvenuto, invece, per la nata, defunta, e poi rinata «editoria elettronica», che non ha saputo fino ad oggi né trovare né spiegare quale «valore aggiunto» possa giustificare una «edizione elettronica» e il suo eventuale acquisto, a fronte di una tradizionale cartacea. In questa prospettiva appaiono insufficienti le motivazioni del «salvare spazio, ridurre peso, salvaguardare l'ambiente» e ora addirittura del «manuale fai-da-te» in stile Wikipedia come sostituto economico del manuale fatto da studiosi della materia.

Paradossalmente mentre il mondo dell'editoria e dello spettacolo stanno cambiando in modo irreversibile, rassegnati - piuttosto che interessati - all’inevitabile passaggio dall’«analogico» al «digitale su supporto» al «digitale senza supporto», il mondo della scuola e dell'università, che più di altri dovrebbe già aver sollecitato e avviato questo passaggio, sembra invece ancora in conflitto sull'opportunità di attuarlo.
Ma procediamo per gradi: intanto per risolvere il problema dei costi dei libri di testo e del peso che i ragazzi sono costretti a portare negli zaini, nonché per ridurre il danno ambientale causato dalla produzione di carta, basterebbe che gli editori scolastici si decidessero - o fossero caldamente invitati dal Governo - ad adottare la medesima soluzione che gli editori in altri settori, sia pure con riluttanza, stanno adottando. Basterebbe cioè offrire alla scuola i testi esclusivamente in formato digitale, e magari - anziché uno ad uno, con un prezzo ridotto dalla sottrazione delle spese di stampa e distribuzione - tutti insieme con un servizio «illimitato per abbonamento», che ogni scuola potrebbe sottoscrivere per disporre così di tutti o quasi i libri scolastici in commercio e decidere non semplicemente quali adottare ma quali parti utilizzare di ciascuno di essi in un piano di studio che ogni insegnante potrebbe personalizzare o addirittura lasciare che siano i suoi stessi studenti, crescendo, a sviluppare, ricercando e traendo informazioni dalle diverse fonti manualistiche. Noi auspichiamo e suggeriamo un piano di distribuzione editoriale "Educational Unlimited" lanciato da un consorzio di editori o da un grande distributore di contenuti digitali, sul modello fino ad oggi realizzato solo da Amazon, che si è fatto promotore, pur con tante resistenze da parte degli editori, del servizio "Amazon Unlimited".

Detto questo, il problema più difficile da risolvere, a nostro avviso, non sta solo nel tipo di «versione» cartacea o digitale - dei manuali esistenti - che le scuole possano adottare, e neanche nell'idea un po’ naïve che ogni scuola, ogni insegnante, od ogni gruppo di insegnanti si crei «il proprio manuale» facendo un «collage» dei manuali esistenti - cosa peraltro peraltro illegale al momento senza un servizio «unlimited» - o peggio raccogliendo qua e là luoghi comuni dalla rete e ricorrendo alle proprie necessariamente limitate personali competenze.
Il problema maggiore si annida, secondo noi, nel «come» i manuali sono solitamente concepiti, anche dagli illustri studiosi che a volte ne firmano il progetto: quando gli autori non si preoccupano di agevolare lo studente nell’apprendimento producono dei «romanzi» senza sufficienti articolazioni interne, con troppi presupposti impliciti e con una sola prospettiva di studio; questi manuali richiedono una discreta fatica da parte dell’utente che magari ha già delle lacune o dei pregiudizi sulla materia, per rielaborarne e memorizzarne il contenuto da memorizzare; quando invece gli autori si preoccupano di rendere facile l’impresa dello studente, spesso credono di risolvere il problema «riducendo» la materia del contenuto e operando delle sintesi malfatte e superficiali, che finiscono per rendere ancor più difficile l’apprendimento (poche informazioni in forma di frasi fatte da imparare a memoria). Noi riteniamo che se non si ripensa la forma dei manuali, questi continueranno a presentare gravi «limitazioni metodologiche» proprio in rapporto all'uso per cui sono fatti, e a produrre «complicazioni impreviste» che «ostacolano, anziché aiutare, l'apprendimento» da parte dei ragazzi. A questi limiti ogni studente da sempre cerca di porre rimedio creando annotazioni, schede, schemi, mappe per riorganizzare «non linearmente» le informazioni ricevute viceversa «linearmente», «gerarchicamente», «settorialmente». Sempre lo stesso «studente intraprendente» può avventurarsi per proprio conto nel tentativo di «estrarre» da solo, dai manuali, le «competenze» con cui gli autori li creano; le capacità che quelli hanno e applicano per fornire agli studenti dei «giudizi», che tuttavia normalmente non sono argomentati, non si accompagnano a un'analisi dei «criteri di giudizio», a una «riflessione metodologica su come» gli autori stessi sono pervenuti alle «conclusioni» che gli studenti sono invitati ad apprendere e a memorizzare come indigeste asserzioni dottrinali. Fanno eccezione quei testi dichiaratamente di carattere «scientifico», che necessariamente forniscono agli studenti una «metodologia», e che, per verificarne l’apprendimento, richiedono «esercizi» per applicare quanto appreso nelle «lezioni teorico-metodologiche».

Occorre dunque riflettere sul fatto che anche i «manuali di studio» come la maggior parte dei «libri», quand’anche in formato e-book, (tranne in alcuni casi esemplari a cui si ispirano esplicitamente le nostre stesse ricerche) assumono a modello di costruzione e di funzionamento non il «laboratorio di ricerca scientifica» ma il «romanzo» o la «conferenza», intesi come «flusso lineare e gerarchico di informazioni», anche quando queste sono «articolate sistematicamente per punti e sottoarticolazioni». Tutto questo va semplicemente «contro il funzionamento della mente umana», che, quando apprende, per «memorizzare» le informazioni ha «necessità di collegare ogni nuovo dato a dati già in proprio possesso» e possibilmente di collegarli «non a una sola informazione» e non solo ad una «gerarchicamente limitrofa» e «direttamente collegata» (quella che costituisce «il capitolo precedente o successivo»), ma «a una pluralità di informazioni secondo criteri diversi», per consentire così al discente di poter «raggiungere in ogni momento quella nuova informazione da più accessi» (accesso «non lineare», «random»). Il «modello di apprendimento lineare e gerarchico», ancora implicitamente assunto dalla maggior parte dei manuali, può essere metaforicamente rappresentato come un treno di vagoni di informazioni da leggere nell’ordine ordine unico e preciso in cui sono montati, e da memorizzare, archiviare come un oggetto a se stante, accantonandolo accanto ad altri treni con altrettanti vagoni di informazioni in una vecchia stazione da dimenticare rapidamente in qualche luogo della nostra mente. Questo modello proviene da un mondo «analogico» in cui le informazioni «non potevano» - se non mentalmente - essere «riorganizzate in diverse forme di ordinamento secondo le esigenze del fruitore». Questo modello non funziona, e costringe gli studenti ad adottare gli «espedienti» di cui sopra. Occorre invece «stimolare le sinapsi del fruitore» (così come quelle dell'autore che altrimenti, quando crea, è costretto a scartare diverse possibilità di ordinamento delle informazioni che immette nel sistema formativo) affinché «colleghi le medesime informazioni a diverse altre secondo diversi criteri», in modo che il manuale stesso possa essere «logicamente scomposto e ricomposto, riletto da diverse prospettive».

Inoltre occorre che i manuali non semplicemente «presuppongano implicitamente conoscenze e competenze da parte degli studenti», ma li «aiutino ad esplicitarle e a raggiungerle ogni volta che siano richieste e non già in loro possesso». Già questo basterebbe a capire che il manuale inteso come un “agile compendio”, «un unico libro che tenti di racchiudere e riassumere in sé tanti saperi esterni ad esso» non può funzionare come «un valido ausilio allo studio». Il peggio che può capitare allo studente è proprio trovarsi di fronte a quei manuali a carattere «divulgativo» che hanno come modello quelle che un tempo si chiamavano «enciclopedie per ragazzi» e che oggi sono purtroppo diventate con trasformismo (riciclo) editoriale le «enciclopedie multimediali» per tutti. Quei manuali sono purtroppo l’accattivante meta di tutte le inutili «ricerche scolastiche» - e non solo - che si risolvono con un «copia e incolla» - prima manuale e ora digitale - di facili e gratificanti «schede introduttive al tema». Il modello della «divulgazione», che purtroppo è migrato dai libri alla televisione a internet senza soluzione di continuità, si basa sull’idea «demagogica» che «l’illusione della conoscenza sia meglio della consapevolezza della propria ignoranza». Per questo vizio di fondo, tali testi - falsamente - «enciclopedici» non funzionano - come dovrebbe funzionare qualunque testo didattico - da «bussole» per aiutare il lettore a esplorare un modo di risorse «esterno ad essi» di studi seri che richiederebbero tempo e fatica per apprenderli. Essi si propongono invece come la soluzione «alternativa» ai più lunghi e faticosi viaggi nel mare della conoscenza che spaventa i lettori; la soluzione «centripeta» furba e rassicurante che «sostituisce» l’«inutile» ricerca ed eventuale acquisto - nonché impervia lettura - di testi «esterni» ad essi; a causa di questi testi divulgativi i lettori pigri e furbetti non sono incoraggiati, proprio dalla scuola, ad esplorare e a ricostruire nella loro mente quella «biblioteca ideale di un umanista» che non dovrebbe mai entrare in competizione con i truffaldini «compendi che promettono di far apprendere in breve e facilmente» “tutto quello che avreste voluto sapere su …”.

Paradossalmente, proprio al manifestarsi della prima ondata dell'editoria elettronica (ormai circa venti anni fa) alcuni eminenti studiosi autori di manuali tuttora adoperati in scuole e università si domandarono se questo tipo di edizioni non dovessero anzitutto riguardare proprio la letteratura «manualistica», e cioè quei testi che dovrebbero essere «consultati» piuttosto che semplicemente «letti linearmente dall'inizio alla fine». Ma il dibattito si isterilì velocemente perché l'unica soluzione che sembrava sostenere questa ipotesi sembrava allora quella di trasformare i manuali in «database» che … avrebbero soddisfatto solo coloro che sapevano già cosa cercare. La soluzione era paradossale perché uno studente, per definizione, non «sa già cosa cercare», e dovrebbe anzi essere «aiutato a scoprire cose che non conosce ancora», imparando a farsi le domande giuste via via che prosegue in un percorso conoscitivo. Appariva chiaro che questo tipo di «edizione» avrebbe favorito soltanto quegli studiosi che avrebbero voluto «ritrovare» («information retrieval»), piuttosto che «scoprire», dati disseminati all'interno di voluminosi trattati. Anche l'idea di trasformare gli «indici analitici» in più articolati «indici ipertestuali» si rivelò insufficiente perché inadeguata a consentire un'esplorazione ragionata di opere complesse: sapere che una parola «ricorre» migliaia di volte in diversi punti del testo non aiuta ma scoraggia, perché ciò che manca, in tali indici, è la «ragione» di questo ritorno.
La soluzione «ipertestuale» che si ipotizzò - con la nascita dell'«editoria elettronica» - proprio e anzitutto per il mondo educational, non fu sfruttata appieno ma anzi ridicolizzata. Venne infatti considerata semplicemente una «soluzione tecnologica» per trasformare qualunque «associazione mentale» in un «link tecnologico»; per cui gli «indici analitici» e i «sommari» venivano finalmente collegati alle pagine relative, e le «note a piè di pagina» diventavano «popup». Ma soprattutto l'ipertestualità venne intesa dagli autori come la possibilità di attuare e visualizzare velocemente «collegamenti immediati e poco informativi» che persino una macchina non particolarmente intelligente potrebbe fare da sola, collegando parole, indici, capitoli, commenti, traduzioni e fonti.
In questa prospettiva sono stati per primi i «Codici», i dizionari e le enciclopedie, nonché gli «Archivi di autori da tutelare» a venir convertiti digitalmente, prima su disco e recentemente anche a quel digitale senza supporto, continuamente aggiornabile e implementabile, costituito dalla rete internet, dove i dizionari, le enciclopedie e altri testi «consultabili» hanno trovato la loro collocazione ideale.
Ancora oggi, piuttosto che studiare edizioni digitali ad hoc gli editori, tra cui quelli scolastici, hanno preferito convertirsi parzialmente, anche varando edizioni miste, cartacee e digitali, accompagnando o offrendo in alternativa al libro su carta edizioni multimediali che per lo più consistono nei testi delle edizioni cartacee esistenti arricchiti di «approfondimenti esterni» anche «multimediali» e ora anche disponibili online oltre che su disco. E’ triste vedere che le edizioni digitali per lo più altro non sono che i testi delle edizioni cartacee addobbati come alberi di natale con link a documenti che li arricchiscono o espandono come si usa dire con filmati e immagini o commenti a margine per giustificare la nuova versione.

Se la narrativa ha cominciato sia pure con riluttanza ad accettare versioni elettroniche, arricchendole della possibilità di animare le illustrazioni e di introdurre l'audiovisivo nel testo letterario senza cambiare la struttura necessariamente lineare e chiusa del romanzo, ancora paradossalmente è proprio l'editoria scolastica e professionale - la manualistica - a rimanere indietro e a non aver trovato un'adeguata ragione e soluzione per una reale e completa conversione al digitale. Il fatto che molte università diano agli studenti la possibilità di seguire le lezioni on-line in forma di «podcast», o che iTunes abbia creato una sezione apposita per le università che vi pubblicano corsi on-line gratuiti o a pagamento, aperti a tutti o ai soli iscritti, non ha inciso a sufficienza in un settore dove ancora il «digitale» viene visto come il trasferimento di un testo cartaceo ad un formato digitale, ovvero come la distribuzione agli utenti di un semplice documento in formato «pdf» - quello che fino a poco tempo fa si usava solo per mandare in stampa il libro - magari arricchendolo con link a materiali aggiuntivi pubblicati sulla rete in canali come YouTube (si veda in proposito la grande trovata di quegli editori che, per continuare a vendere le edizioni cartacee con cui possono giustificare un maggior prezzo di copertina, si sono inventati il «disco allegato» con il pdf che contiene link sia a documenti multimediali sul disco stesso che a bonus multimediali ed esercizi interattivi online). Il corso o la lezione o la dispensa pubblicata in rete per lo studente corrisponde ancora per lo più a una registrazione audio o video di una lezione in aula, o a una serie di slide in powerpoint eredi digitali delle diapositive preparate per la proiezione in aula. Insomma, il fatto meritorio che numerose università diano a studenti materiali di studio in digitale, rendendo il loro reperimento più facile e meno costoso, magari fornendo anche esercizi e test di valutazione interattivi e un tutoring online, non ha cambiato la struttura logica dei manuali di studio, che continuano ad avere gli stessi «limiti metodologici» che gravano sul «processo di apprendimento» dei loro precedenti analogici.

A tutto questo si aggiunge che la scuola e le università, per adeguarsi al mondo tecnologico, si sono dotate di strumentazioni hardware e software, nonché di ambienti didattici virtuali, e tuttavia, paradossalmente, continuano a non dotarsi di contenuti digitali adeguati.
Il nostro sforzo ideativo, produttivo e formativo va dunque nella direzione di creare «contenuti digitali adeguati per fare formazione e didattica online» attraverso «sistemi» di studio, cioè con «reticoli di testi collegati tra loro» (logicamente prima che tecnologicamente), anziché con singoli testi chiusi collegati genericamente da un «tema» comune.
I «Sistemi Reticolari di Studio» in questo senso non sono confrontabili con «libri» - analogici o digitali che siano - perché forniscono all’utente un ambiente (formativo o didattico) aperto, dove poter «navigare tra molteplici prospettive di studio e molteplici oggetti di studio», mutando e mantenendo fissi ora le une ora gli altri. I «Sistemi di Studio Reticolari E-Learning» sono fatti apposta per stimolare le «sinapsi» e «sfruttare al massimo la «memoria elaborativa» dello studente, affinché questo, congetturando, possa «collegare nuove informazioni a quelle già conservate grazie alla «memoria a lungo termine». I Sistemi Reticolari E-Learning «aggiungono ai testi il valore delle correlazioni» - tra le parti che li compongono e tra testi varianti - portando l’attenzione degli studenti ai «criteri di correlazione», cioè ai «principi di narrazione e composizione condivisi» tra gli oggetti di studio presi in esame. In questi sistemi (a differenza di come accade solitamente nella rete internet) «i link sono essi stessi informativi», tutt’altro che «automatici e ovvi», perché «rappresentano collegamenti logici» tra le parti che compongono un medesimo testo, o tra testi imparentati tra loro, «esplicitando i meccanismi di funzionamento universali e invarianti» condivisi. In un «sistema di lezioni» su un capolavoro artistico concepite reticolarmente, ciascuna di esse argomenta le ragioni per cui una medesima parte di quel testo può essere correlata a differenti parti del medesimo testo o di altri testi, prendendo in considerazione l’uno o l’altro dei principi narrativi in essa presenti; questa navigazione «reticolare» da una parte consente di scoprire i principi presenti in una medesima parte di un testo, di definirli e di adottarli per comprendere le soluzioni studiate dall’autore per progettare quella porzione della sua opera; da un’altra consente di scoprire in quali altre parti, del medesimo testo o di altri testi correlabili ad essa, sono applicati i medesimi principi, e di scoprire così quali altri possibili oggetti di studio condividano gli stessi meccanismi e in che modo tali meccanismi siano utilizzati dall’autore per elaborare differenti soluzioni. In questo modo, navigando nel Sistema, l’utente è invitato a scoprire insieme sia «nuovi testi correlabili» sia «nuovi principi per correlarli». L’acquisizione di «nuove competenze teorico metodologiche» va così di pari passo con la loro «applicazione nella ricerca e nello studio di nuovi oggetti correlabili in base ad esse».

Il manuale di studio si riunisce così all’antologia testuale diventando non un diverso oggetto di studio (lezioni di teoria) ma uno strumento di studio, che contiene link ai suoi possibili e complementari oggetti di studio. Ma la cosa non è così semplice come sembra: non basta collegare tecnologicamente «saggi» o «note» esplicitamente riferite ad un racconto, magari cercando di agganciare i «metatesti» alle parti del testo a cui si riferiscono esplicitamente. In questo modo finirebbero esclusi tutti quei saggi, quelle lezioni teoriche che pur essendo applicabili al testo in esame non fanno riferimento esplicito ad esso. E poi cosa si farebbe per quelle parti del racconto su cui non si trova letteratura critica? Questi sono alcuni dei problemi che abbiamo affrontato e risolto quando, ad esempio, abbiamo deciso di correlare tutte le riflessioni teorico metodologiche di due grandi registi - François Truffaut e Alfred Hitchcock - ai film loro o di altri a cui si riferivano con le loro lezioni dirette e indirette (in forma di interviste, articoli, lettere, saggi …) sul come fare arte con il cinema. Abbiamo cioè potuto dare una soluzione tecnologica oltre che logica al progetto di realizzare un manuale di cinema aperto e implementabile con i contributi di questi due autori correlati tra loro e a i loro film.
La soluzione ha cominciato ad apparirci chiara quando abbiamo cominciato a domandarci se le riflessioni raccolte nell’ archivio digitale di documenti da noi stessi creato, nei quali i due studiosi-autori, per spiegare le loro strategie, portavano ad esempio come era fatta una scena di un loro film (o in alcuni casi anche altri registi), potevano essere applicate ad altre scene dei loro stessi film o di film di altri autori a cui i due non si riferivano direttamente.
Eravamo pronti a scommettere che i due registi avessero lavorato con sistematicità applicando i medesimi meccanismi - di cui parlavano nelle loro riflessioni sul cinema - in ogni scena di ogni loro film in cui potessero trarre da essi soluzioni efficaci per farla funzionare. Bastava solo cercarle. Allora abbiamo cominciato a formare collaboratori in grado di riconoscere per ogni scena di un capolavoro quali meccanismi fossero utilizzati, e di creare lezioni per spiegare come questi fossero stati applicati in tutte le scene in cui erano stati riconosciuti.
Il risultato, che abbiamo potuto mostrare in diverse occasioni nazionali e internazionali per cercare aiuti al completamento dell’impresa, è stato un prototipo di sistema di studio della narrazione cinematografica sotto la guida virtuale di due dei più grandi autori di capolavori immortali.
Partendo da quello che avevamo raccolto eravamo riusciti a trovare quello che avevamo ipotizzato sulla base di questo assunto: un autore lavora con una la logica ferrea elaborando in modo scientifico le soluzioni artistiche della sua opera.
Oggi siamo in grado di estrarre da un testo classico di un grande autore i principi da lui utilizzati, e di collegarli quindi ai metatesti in cui lui stesso li definisce, e a tutte le scene di quel testo o di altri testi in cui li utilizza, anche oltre quelle in cui lui stesso ci dice di averli impiegati. Questo, ribadiamo, è possibile proprio perché la costruzione di un capolavoro artistico richiede sistematicità da parte degli autori, che sfruttano al meglio, e ovunque possano, gli stessi meccanismi; utilizzandone più di uno in ogni scena, e applicando ognuno di essi in più scene.
Per migliorare la Scuola e l’Università e farne luoghi, o meglio botteghe, dove si apprendono le capacità dei maestri che hanno creato i capolavori di cui ancora andiamo fieri, occorre, secondo noi, costruire sistemi di studio che aiutino gli utenti a entrare nella mente, nel laboratorio di ricerca e ideazione di un grande autore per imparare a padroneggiare icon la stessa raffinatezza meccanismi da lui utilizzati e diventarne degni eredi.
I Sistemi che costruiamo spesso nascono dalla ricerca e dalla sistematizzazione degli scritti metodologici di grandi autori-studiosi che oltre a fare capolavori hanno dedicato tempo a parlare del come li hanno fatti. Ma non basta il collegamento puntuale delle loro riflessioni agli oggetti di studio a cui loro si riferiscono. Occorre per ogni principio ricercarne la definizione data dagli stessi autori-studiosi o da loro assunta implicitamente, e occorre andare a ricercare in ogni oggetto di studio da loro stessi creato o preso in esame, quali parti siano collegabili in base ai medesimi principi da loro esplicitati ed esemplificati anche solo in una scena; occorre andare a ricercare per ogni principio in quali altre scene è applicato o applicabile. Occorre cioè ricostruire la rete implicita invisibile di collegamenti tra le parti della loro opera e le loro stesse riflessioni sull’opera, o in altri casi, come quello dei saggi delle lettere di Italo Calvino, tra un apparato critico complesso e tutta la letteratura che costituisce la biblioteca ideale a cui sono applicate o applicabili quelle riflessioni. In questo modo riusciamo ad accrescere tanto le competenze quanto le conoscenze degli utenti dei nostri Sistemi. Per questo motivo noi chiamavamo i nostri sistemi «Meta-hyper-links» e per questo motivo, spiegando in cosa consista la novità dei nostri Sistemi di studio, diciamo che i «Sistemi Reticolari E-Learning» permettono di studiare non già solo i testi o nuove teorie per studiarli, ma le relazioni implicite tra i testi stessi in base ai principi con cui sono composti e narrati.

Il Progetto

0. Quali obiettivi vogliamo raggiungere

Il nostro progetto ha come obiettivo generale la formazione di nuovi formatori, autori, studiosi, a cui intendiamo offrire non solo una preparazione metodologica adeguata per svolgere meglio il proprio lavoro, ma anche strumenti didattici innovativi per supportarlo.

In questo senso la nostra «Scuola di Arti Narrative» Online può essere considerata un «complemento», oppure un «antidoto», rispetto al modello di «scuola settoriale e contenutistica» che ancora domina l'insegnamento.
La nostra proposta per la Scuola e l’Università consiste anzitutto nell'offrire a insegnanti e studenti l’«accesso pieno ai nostri Laboratori»; e, in particolare per gli insegnanti, anche un «supporto attraverso corsi in aula o on-line, e un dialogo continuo per assisterli nella sperimentazione didattica con i nostri Sistemi». Dagli utilizzatori dei nostri Sistemi ci aspettiamo infatti una «retroazione continua» che ci permetta di migliorare i Sistemi stessi per renderli sempre più efficaci sotto ogni aspetto, sia quello metodologico che quello tecnologico.

Sia per le scuole che per l'università proponiamo accordi a livello istituzionale in modo che siano gli Istituti Comprensivi, le Facoltà, i Dipartimenti, gli Assessorati ad acquisire il servizio e a offrirlo ai loro docenti per evitare che questi ultimi debbano contribuire personalmente, con proprie risorse, all'acquisizione dei Sistemi stessi. Preferiamo che i Sostenitori e i Partner siano Istituzioni piuttosto che singoli utenti, ma non escludiamo che singoli utenti e gruppi di utenti possano diventare nostri «Sostenitori» e «Partner» nello sviluppo dei Sistemi, anzitutto diventando «Affiliati», sperimentatori dei sistemi stessi nelle loro realtà educative.

La nostra idea di insegnare le arti narrative assumendo «sia a oggetto che a strumento di studio» «i classici della narrazione», si articola in un progetto a più livelli per diverse fasce di età e tipi di utenti. In particolare:

- Per quanto riguarda la Scuola d'Infanzia e la Scuola Primaria prevediamo: sia corsi in aula, per formare gli insegnanti, sia distribuzione dei sistemi formativi e didattici on-line, con l'obiettivo di aiutare gli insegnanti a «stimolare e sviluppare, nei ragazzi, le capacità elaborative», facendo loro «scoprire affinità tra testi», «identificare meccanismi logici» e «realizzare esercizi compositivi su ciascuno di essi». A questo livello consideriamo importante far scoprire, dal «confronto tra racconti e loro varianti», quei «meccanismi invarianti» che consentono al discente adeguatamente stimolato di elaborare «ipotesi», di fare «congetture», di «immaginare possibili variazioni» e di «ricercarle in altri racconti», nonché di cimentarsi lui stesso in «esercizi narrativi e compositivi» provando a ottenere i medesimi risultati apprezzati nei testi artistici. A questo livello è importante concentrare le attività sullo sviluppo delle capacità intellettive, sullo «stabilire correlazioni» scoprendo «criteri di correlazione», e sul capire che un «pensiero complesso» richiede «soluzioni espressive adeguate», mentre, al contrario, soluzioni espressive stereotipate non possono che rappresentare - come «frasi fatte» - pensieri semplici e luoghi comuni. In questa fase le opere d'arte, in qualunque forma espressiva, vanno considerate come occasioni ed esempi per capire «come funziona» la mente di un autore e quella di un fruitore, per riconoscere la «logica» che le sostiene, e per provare ad applicare alcuni dei principi che le fanno funzionare con la precisione di un meccanismo ad orologeria.

- Per quanto riguarda la Scuola Secondaria di Primo Grado, e in parte di Secondo Grado, i nostri obiettivi sono quelli di «insegnare a padroneggiare le diverse forme espressive» affinché gli studenti arrivino a comprendere come funziona un racconto che le utilizzi o «separatamente» o «nella loro integrazione poli-espressiva». In questa prospettiva le opere d'arte sono un'occasione per scoprire e capire «come possono essere adoperati al meglio i principi della narrazione» che, senza alcun controllo, si adoperano comunque, ma in modo riduttivo e stereotipato, anche nella pratica quotidiana. In questa fase ciò che conta per noi è insegnare a «riconoscere di cosa è fatto un racconto ben congegnato», e «come si possono articolare le forme espressive per trovare soluzioni adeguate alla sua complessa logica narrativa».

- Per quanto riguarda la Scuola Secondaria di Secondo Grado e l’Università, il nostro obiettivo è quello di «insegnare come funzionano i capolavori artistici», facendo entrare gli studenti nelle «botteghe virtuali» dei grandi autori della nostra «tradizione umanistica». A questo livello ci interessa farli «cimentare con le risorse dei grandi maestri della narrazione» e far loro «ricostruire il progetto narrativo e compositivo che sostiene un capolavoro artistico», in ogni forma espressiva utilizzata dall’autore considerato. Per raggiungere questi obiettivi può essere utile creare Laboratori InterfFacoltà e istituire Corsi di Laurea e Post Laurea per la formazione specialistica di «iper-autori»: «nuove figure professionali» che imparino «come valorizzare il patrimonio artistico» attraverso «Sistemi Formativi e Didattici E-Learning in forma Reticolare», ovvero «come costruire i nuovi strumenti di studio per la scuola» a tutti i livelli. Gli studenti di questi Corsi potrebbero imparare a «estrarre competenze da opere d'arte» e a «creare sistemi interattivi per insegnare, quanto hanno appreso», per formare nuovi formatori che a loro volta insegneranno ai loro studenti. In altre parole i destinatari dei Corsi potrebbero «imparare a costruire un Sistema Reticolare che espliciti, rappresenti e racconti la natura delle correlazioni interne ed esterne ad un'opera d'arte», cioè «tra le sue parti e con le sue varianti narrative implicite realizzate da altri autori in ogni forma espressiva». A questo livello riteniamo opportuno creare non solo Laboratori specifici sui diversi ambiti narrativi - come gli otto Laboratori presenti nella nostra Scuola Online - per sviluppare articolati programmi di Sistemi E-Learning dedicati alle diverse Arti Narrative; ma anche un Meta-Laboratorio per la formazione di «iper-autori» che apprendano come si crea un sistema formativo e didattico e quindi lo sappiano a loro volta insegnare ad altri. A questo livello, in cui è possibile formare «nuovi collaboratori per realizzare nuovi Sistemi», si presuppone una preparazione artistica e scientifica universitaria che permetta ai partecipanti di sperimentare la costruzione dei Sistemi lavorando su almeno un Sistema per ogni Laboratorio previsto dalla nostra Scuola di Narrazione per trattare tutte le Arti Narrative.

- Particolare importanza avrà sempre per noi anche l'Educazione Permanente. Vogliamo offrire - a Enti, Associazioni che si occupano di educazione permanente, ad esempio a biblioteche e università della terza età - sia formazione dei loro operatori sia l'utilizzo dei nostri sistemi, anche in questo caso chiedendo loro o di aiutarci a trovare partner e canali istituzionali per ottenere fondi a livello nazionale, europeo o internazionale, necessari per lo sviluppo di nuovi Sistemi, o contribuendo direttamente al sostegno dello sviluppo di uno dei nostri Sistemi in produzione.

- Per quanto riguarda l'Università la nostra proposta è quella di offrire a Istituzioni Universitarie l'utilizzo dei nostri Sistemi per i propri studenti, in cambio di un aiuto a trovare partner e fondi per sviluppare ulteriori Sistemi; chiediamo anche l’istituzione di Corsi Interfacoltà per formare nuovi collaboratori che imparino a sviluppare i Sistemi; e nel caso di Università straniere chiediamo anche un aiuto a tradurre i sistemi nella loro lingua, ad esempio all'interno di «corsi di italianistica».
Per favorire la formazione degli studenti, e dar loro la possibilità di diventare nostri collaboratori, intendiamo istituire convenzioni con Università per seguire studenti interessati a orientare le loro tesi di laurea come collaborazioni allo sviluppo di Sistemi Reticolari E-Learning, per offrire tirocini a laureandi, per istituire Laboratori Interfacoltà e Corsi di Specializzazione e Perfezionamento PostLaurea. I primi progetti di Tirocinio sono già pubblicati sul portale di “Soul”.

Infine intendiamo avviare con alcuni Partner Universitari un progetto innovativo che rilanci gli studi umanistici:

Corso di formazione di iperautori, ideatori, sviluppatori, implementatori e promotori dei Sistemi Reticolari E-learning per lo studio delle arti della narrazione e la valorizzazione del patrimonio artistico

In particolare intendiamo concordare, con le Università interessate, un Corso di Studi apposito per formare nuove figure professionali che crediamo potranno dare un contributo a rilanciare gli studi umanistici. In questa prospettiva invitiamo tutti i potenziali partner universitari a considerare la nostra Scuola di Arti Narrative Online un complemento istituzionale per poter offrire ai loro insegnanti e studenti uno spazio virtuale di formazione e didattica dove apprendere e insegnare: «come creare nuovi sistemi di studio per la scuola e l’università», «come valorizzare il patrimonio umanistico», «come creare sistemi di supporto per gli utenti dei servizi on demand a orientarsi nel mare dell’informazione digitale». Inoltre, grazie a tale collaborazione, si potranno creare gruppi di lavoro per sviluppare nuovi titoli di Sistemi E-Learning e per completare quelli già avviati in modo da arricchire l’offerta formativa della nostra Scuola di Arti Narrative rivolta sia alle stesse Università partner, sia al mondo educational delle scuole e delle biblioteche, degli Uffici Educational di Teatri di Prosa e musicali, dei Conservatori, delle Biblioteche etc.
Assumendo come riferimento il modello descritto nei “Presupposti”, il Corso è articolato per dare ai partecipanti una formazione che consenta loro di collaborare con noi a:
- creare nuovi strumenti di studio reticolari online interattivi, da diffondere a livello nazionale e internazionale, per apprendere, dallo studio di capolavori immortali patrimonio dell’umanità, le medesime straordinarie competenze - analitiche ed elaborative - di coloro che sono stati capaci di crearli; Sistemi E-Learning Reticolari concepiti per formare docenti, autori, studiosi e per aiutare gli studenti ad accrescere le proprie competenze esplorando le correlazioni tra racconti classici del passato e del presente in base ai principi di narrazione e composizione condivisi tra i racconti stessi.
- gestire una vera e propria “Scuola di Arti Narrative Online” che permetterebbe loro di formarsi, di disporre di strumenti innovativi per svolgere attività educational sul territorio, e di partecipare alla creazione e diffusione dei prodotti della Scuola stessa;
- creare i nuovi strumenti di studio adatti a valorizzare il patrimonio umanistico, acquisendo nuove capacità e professionalità per operare in un settore strategico per la ripresa del nostro paese;
- valorizzare immediatamente alcuni grandi giacimenti artistici europei - il patrimonio operistico, teatrale, fiabistico cinematografico, letterario, pittorico ... - collegando risorse sparse nel mondo per creare viaggi virtuali tra di esse allo scopo di incrementare sia le conoscenze che le competenze dei «navigatori».

1. Perché intendiamo offrire questo nuovo Servizio alla Scuola e all'Università

Il progetto nasce dal desiderio di dare un piccolo contributo alla ripresa del nostro Paese nell’ambito in cui maggiormente, per secoli, l’Italia e l’Europa hanno rappresentato l’eccellenza, peraltro senza che altri riuscissero a imitarne e superarne i risultati.
Viviamo infatti in un Paese con una lunga tradizione umanistica, da cui deriva un’identità e un patrimonio ammirato e visitato da tutto il mondo. Sul nostro territorio è presente la maggior concentrazione di opere d'arte censite nel pianeta. Esse sono il risultato e l’eredità di quella tradizione, e costituiscono un tesoro per l’intera umanità, anche perché il loro valore, universale, è frutto di un dialogo incessante, per secoli, tra diverse Civiltà. Eppure non è raro che la stessa tradizione umanistica venga oggi considerata come un’imbarazzante legame da rescindere con un passato che ci sovrasta, quando addirittura non venga accusata di essere causa del colonialismo.
Ma, cosa ancora peggiore, le straordinarie opere d’arte che essa ha prodotto, in parte ridotte a «resti» di un antico splendore e in parte ancora pienamente fruibili, sembrano oggi provenire da un universo alieno o lontano, da un’età dell'oro leggendaria e irraggiungibile. Paradossalmente persino noi italiani ed europei, custodi legittimi di questa difficile eredità, mentre affermiamo di volerla tutelare e valorizzare, possiamo ormai solo ammirarne i capolavori come turisti in patria, non più capaci di continuare e tanto meno di insegnare quella tradizione che ci ha dato per secoli un primato unico nel mondo.
Non di meno trascurati, lontani e poco comprensibili appaiono oggi quei capolavori che, all’interno del patrimonio umanistico, compongono il corpus dei «beni narrativi», la «biblio-mediateca ideale» di ogni artista del presente o del passato che ricerchi il materiale narrativo ed espressivo più adeguato per comporre una nuova opera d’arte.
D’altro canto lo studio delle «arti narrative», attraverso i «beni narrativi», è la condizione primaria presupposta perché si formino non solo i nuovi artisti ma anche i comuni cittadini che vogliano capire e imparare ad apprezzare i complessi meccanismi dell’arte in ogni sua forma.
Dunque ora più che mai c’è bisogno di riprendere a fare arte - e perciò a studiarla e insegnarla - come la facevano i nostri avi, cioè guidati dalla scienza intesa non come «materia» ma come «metodo».
Ma per poter continuare a mantenere viva la nostra tradizione artistica, per trasmettere alle nuove generazioni gli insegnamenti insiti nei capolavori - in assenza degli autori - occorre ricreare virtualmente le «botteghe» dei maestri e riportare in vita questi ultimi in veste di «tutor virtuali».
In questo modo si può tornare a insegnare «come» si fa (o meglio si faceva) l’arte apprendendo questo «come» da coloro che, proprio grazie all’arte, sono diventati famosi «per sempre e in tutto il mondo» indipendentemente dalle «mode stagionali».
In questa impresa possono aiutare le «nuove tecnologie», purché si sappia avvalersi delle «possibilità da esse offerte» per fare meglio quello che si faceva anche prima e senza di esse. Un «uso intelligente» delle nuove tecnologie aiuta a riaprire virtualmente le «botteghe» di quei maestri che non possono più tornare a «insegnare direttamente» alle nuove generazioni.
In questa prospettiva l’Istituto MetaCultura, da circa trenta anni, ha iniziato a sviluppare e a diffondere un nuovo strumento, insieme metodologico e tecnologico, che supporti l’attività di chiunque, in un contesto educativo, sia interessato ad apprendere, a raccontare e a insegnare «come» i più grandi narratori della nostra tradizione umanistica abbiano creato i loro capolavori, come siano riusciti a narrare «storie immortali», e come ci insegnerebbero a farlo se noi potessimo ancora recarci «a bottega» presso i loro laboratori. Dunque uno strumento indispensabile per studiare: «come Rossellini o Fellini o Hitchcock farebbero un film», «come Rackham o Dulac o Mussino illustrerebbero un racconto letterario», «come Boccaccio o Calvino o James scriverebbero una novella», «come Verdi o Rossini o Puccini comporrebbero un’opera musicale», «come Strehler o Ponnelle o Welles» metterebbero in scena una pièce teatrale».
Ma occorre fare di più. Per raggiungere questo difficile obiettivo è necessario tornare a investire sul futuro, estendendo e rendendo sistematica questa esperienza isolata, e ricreando così le condizioni per cui possano nascere, con il tempo e lo studio, veri nuovi talenti che siano in grado di tornare a fare e a insegnare arte proprio come per secoli hanno fatto i nostri avi, grandi umanisti capaci di creare opere «non soltanto rappresentative del proprio tempo».

2. In cosa consiste il nuovo Servizio

Con questo progetto vogliamo far sì che, con l’intervento di Partner Educativi Istituzionali, la sperimentazione condotta con successo dall’Istituto MetaCultura in alcune «aree protette» del territorio italiano, diventi un’esperienza virtuosa estendibile, un servizio per la collettività che coinvolga subito le realtà educative e culturali di almeno una regione pilota.

Il nuovo Servizio, rivolto specificamente al mondo educational, si basa sullo sviluppo, la conoscenza e la distribuzione di nuovi ausilii, o sussidi, per imparare - e insegnare - a «raccontare bene grandi storie, con ogni forma espressiva», studiando «come lo farebbero» i più grandi narratori autori di capolavori immortali. Si tratta di una proposta che - nell’ambito dell’istruzione di base, dell’educazione permanente e della formazione professionale - ridefinisce la formazione umanistica come una interazione tra scienza, arte, didattica e tecnologia, particolarmente utile a produrre nuova ricchezza da quella lasciataci in eredità dalla tradizione umanistica, e dunque rivolta anche al futuro oltre che al passato, contro chi la considera superata e sterile erudizione fine a se stessa.

Il Servizio che si intende offrire va considerato come un’occasione per consentire a diversi tipi di utenti, a partire dagli studenti più giovani, di cimentarsi nello studio delle abilità ideative (narrative e compositive) di coloro che hanno creato i capolavori artistici universalmente più amati tra i beni narrativi della nostra secolare tradizione umanistica; e di utilizzare, a tale scopo, una metodologia scientifica e una tecnologia ipermediale particolarmente adatte per estrarre e insegnare le competenze racchiuse in essi. Tra quei capolavori vi sono anche quelli che la scuola, pur adottandoli nel proprio curricolo didattico, non riesce più a far amare, proprio perché non è in grado di trattarli come «esempi perfetti di narrazione artistica, ad alto concentrato di competenze e saperi», e dunque «modelli e prototipi ideali» da smontare e rimontare per imparare, da essi, come si racconta una grande storia utilizzando al meglio tutte le forme espressive.

Il nuovo strumento metodologico e tecnologico per l'educazione di base e permanente - degli studenti, degli adulti e degli anziani, del pubblico - ma anche per il perfezionamento professionale - dei docenti, degli studiosi, degli autori, ha oggi la forma di un «Sistema di Studio Reticolare E-Learning»; un Sistema che, correlando indirettamente tra loro risorse scientifiche e artistiche preesistenti ed esterne ad esso, purché disponibili online, aiuta ad indagare la «natura delle correlazioni» - oltre che a scoprire gli innumerevoli «correlati» - in base ai «principi di narrazione e composizione» condivisi. Dunque un Sistema di Studio oltremodo adatto a supportare l'apprendimento delle straordinarie competenze narrative e compositive insite nelle opere immortali che costituiscono il patrimonio umanistico artistico italiano ed europeo.

I primi prototipi di questi Sistemi risalgono a oltre trenta anni fa, quando la nascente «editoria elettronica» si rivelò un’insuccesso per colpa di editori e istituzioni educative che pensavano semplicemente di «trasferire» su «supporti digitali» (cd-rom e poi dvd-rom) i testi analogici, e consideravano come unico «valore aggiunto» quello della «riduzione dello spazio» - senza ancora ipotizzare la possibilità di «trasferire i contenuti digitali senza supporti», come avviene oggi - e perciò non riducendo, insieme allo spazio, almeno i costi, dovuti alla stampa e alla distribuzione analogica. Da allora, mentre l’editoria tradizionale, per rinviare il più possibile il dilagare del «digitale online», mirava a «farcire» i libri esistenti con «bonus multimediali online», così da rivendere gli stessi titoli, aggiornati, del proprio catalogo analogico, noi abbiamo mostrato - in numerose occasioni pubbliche - e sperimentato - nell’area del Triveneto - un Sistema di Studio basato su:
a) l’esplorazione delle correlazioni implicite tra racconti in ogni forma espressiva esterni al Sistema stesso;
b) l’apprendimento dei criteri di correlazione, costituiti dai principi di narrazione e composizione condivisi tra i capolavori presi in esame.

I Sistemi di Studio Reticolari E-Learning, allo stadio di sviluppo raggiunto, sono concepiti per funzionare completamente online e per essere utilizzati da referenti di realtà educative e culturali territoriali purché adeguatamente preparati.
In sintesi, essi aiutano a:
- ripensare i nuovi «manuali di studio» per la scuola, per l'educazione permanente e per la formazione professionale in campo umanistico, rendendoli completamente «digitali», «ipertestuali» e «multimediali», «intersettoriali», «reticolari», «implementabili» e adatti a trasmettere «competenze» oltre che «conoscenze»,
- valorizzare in modo nuovo il patrimonio artistico, trasferendo agli utenti non già il patrimonio stesso ma il «know how» racchiuso in esso, dando loro la possibilità di recarsi virtualmente «a bottega» presso quegli autori classici in grado di creare, e insegnare a creare, capolavori che sfidano il tempo e le distanze culturali,
- gestire in modo intelligente il fenomeno dell’«on-demand» che sostituirà progressivamente tutte le forme consuetudinarie di distribuzione dell'informazione, e diverrà la forma privilegiata di accesso alle offerte informative, formative e spettacolari da parte di biblioteche, musei, archivi, editori, e grandi distributori di contenuti digitali online.
- ridefinire le professioni umanistiche offrendo alle nuove generazioni, e a chi voglia aggiornarsi, una nuova prospettiva in cui applicare sia le competenze già in proprio possesso sia quelle che i Sistemi stessi possono aiutare ad apprendere per attuare i precedenti tre punti.

I Sistemi trasformano «capolavori della narrazione» in «Laboratori di studio della narrazione stessa, della composizione e della messa in scena», aiutando sia gli «utenti intermedi» (insegnanti, autori e studiosi) sia quelli «finali» (studenti, pubblico, amatori) ad apprendere i «principi» utilizzati nell’idearli, e le «soluzioni autoriali» che li fanno funzionare, anche a distanza di secoli, come «congegni narrativi perfetti».

Così gli utenti di questi Sistemi potranno studiare più agevolmente e sistematicamente:
- i principi universali di narrazione condivisi tra capolavori narrativi di ogni tempo, luogo e forma espressiva,
- i principi di composizione di ogni forma d’arte utilizzati per articolare i diversi piani espressivi che, in ogni capolavoro artistico, interagiscono sia «complementarmente» tra loro, che «adeguatamente» in relazione ai diversi piani narrativi che rappresentano,
- il racconto «poliespressivo» a più mani e più menti, sia nel «racconto per l’infanzia, illustrato musicato e animato», sia nel «racconto multimediale del teatro d'opera, del cinema muto musicale, e del musical».

Attraverso questi Sistemi anche utenti molto giovani potranno iniziare, presto, a comprendere e a studiare quei meccanismi propri della narrazione artistica più sofisticata presenti tanto in noti capolavori della narrazione «poli-espressiva» per l’infanzia, quanto, ad esempio, in capolavori del teatro d’opera a loro meno noti che potranno conoscere in seguito. Studiando su favole classiche correlate a riscritture e varianti in ogni forma espressiva, essi potranno riconoscere e imparare a padroneggiare quei principi che le rendono così affascinanti; e crescendo e incrementando le proprie competenze, essi scopriranno che i medesimi testi conosciuti nell’infanzia riservano impreviste e piacevoli sorprese ad una rilettura da adulti.

Ogni Sistema permette di lavorare per mesi su un unico testo, scena per scena da molteplici prospettive, e di imparare dal testo e sul testo come si «studia», come si «narra», come si «compone», come si «riscrive» e si «mette in scena» un capolavoro, come si «riconoscono» le sue «varianti implicite» viaggiando tra innumerevoli testi «imparentati» con esso, e come si scoprono i meccanismi «condivisi» tra le parti di un medesimo testo o tra diversi testi.

I Sistemi devono la loro efficacia all’integrazione reticolare tra tanti strumenti di studio e tanti oggetti di studio, tra «procedimenti scientifici da applicare» e «oggetti artistici a cui sono applicabili»; ovvero tra le «teorie scientifiche assunte esplicitamente», gli «studi rigorosamente condotti», e gli «oggetti di studio ricercati e adeguatamente selezionati». In questo modo le «scienze logiche» vengono reintrodotte nell'ambito umanistico come mezzi per controllare i processi di studio, di ideazione e di apprendimento; mezzi a disposizione non solo del docente, dell’autore o dello studioso, ma anche del discente, del pubblico e del lettore, i quali, anziché affidarsi ad esperti, divengono finalmente esperti loro stessi, impadronendosi delle capacità di fare e di studiare l'arte.

3. Quali vantaggi riceveranno le realtà territoriali che aderiranno al progetto

- Le Biblioteche, i Musei e gli Archivi presenti sul territorio, e interessati ad offrire un servizio didattico formativo ai loro utenti, potranno usufruire di uno strumento innovativo per valorizzare il patrimonio artistico italiano ed europeo estraendo e insegnando l'inestimabile know how in esso contenuto; uno strumento che dia nuova vita a documenti inerti e separati - sparsi in archivi settoriali fruibili solo da pochi addetti ai lavori - rifunzionalizzandoli come «correlati» di Sistemi Reticolari di Studio appositamente concepiti per la formazione e la didattica nell’era digitale.
Attraverso questi sofisticati sistemi, infatti, sia gli sia gli insegnanti, con i loro studenti, sia gli autori, con il loro pubblico, potranno conoscere e apprendere le straordinarie capacità dei grandi maestri della narrazione racchiuse in quegli stessi documenti di archivio e in tutti gli altri documenti collegati indirettamente tra loro dai Sistemi.
I Sistemi sono congegnati per far apprendere meccanismi universali della narrazione, e tale scopo stabiliscono correlazioni indirette - attraverso una rete di lezioni che esplicitano la natura delle correlazioni - non solo tra documenti di archivi specifici, ma anche tra documenti di altri archivi curati dallo stesso istituto - archivi letterari, teatrali, cinematografici, musicali e visivi - in cui sono documentate varianti narrative ed espressive dei racconti oggetto di studio.
In questo modo i Sistemi consentono sia di far «scoprire correlazioni» insospettate tra racconti non immediatamente associabili tra loro (per soggetto o forme espressive), sia di far «apprendere i criteri di correlazione», cioè i «principi di narrazione condivisi»; sono questi «principi», infatti, che permettono di stabilire «connessioni intelligenti e informative» tra i «documenti correlati» nel Sistema (non connessioni automatiche e perciò ovvie, e neppure connessioni dietrologiche e perciò arbitrarie, ma invece connessioni logiche, fondate sui principi di funzionamento dei racconti stessi).
Con l'impiego di questi Sistemi si può effettuare un ulteriore salto di qualità: dalla «conservazione» del patrimonio artistico alla sua «valorizzazione» come risorsa preziosa nel processo di sviluppo e di funzionamento dei più ambiziosi Sistemi di Studio, mai realizzati prima d'ora, per indagare le complesse «forme» dell'Arte Narrativa.

- Le Scuole, le Università, le Scuole di Teatro, I Conservatori, le Accademie d'Arte, di Teatro e di Cinema potranno usufruire di un nuovo strumento di studio della narrazione e della composizione poliespressiva; un nuovo tipo di Sistema di apprendimento, che consenta sia di viaggiare tra racconti che costituiscono varianti implicite dei progetti narrativi considerati, in quanto condividono con essi i medesimi principi di narrazione inter- e multi- mediale; sia di rendere espliciti e controllabili i principi stessi, attraverso le correlazioni reticolari create dal Sistema. 
Tale strumento può permettere a questi Enti di: condurre, con maggiore sistematicità, attività di studio interdisciplinare delle arti narrative; formare nuove figure professionali in grado di collaborare con il nostro Istituto a un piano di valorizzazione del patrimonio artistico e di realizzazione di nuovi strumenti di studio per il mondo educational.
Creando una partnership tra l'Ente Locale promotore, l’Istituto e questi Enti, i Sistemi potrebbero essere anzitutto «usati», come strumenti di studio, in ogni realtà educativa presente sul territorio di pertinenza degli Enti partner. Si potranno avviare sperimentazioni formative e didattiche con docenti e studenti (dalla scuola di base alla specializzazione postuniversitaria) che potranno adottare i Sistemi per insegnare e apprendere «competenze», oltre che «conoscenze» dallo studio scientifico delle opere dei grandi autori, acquisendo i medesimi principi narrativi utilizzati da questi ultimi per creare i loro capolavori immortali.
I Sistemi potranno inoltre essere «analizzati», come oggetti di studio scientifico, all’interno di corsi universitari e postuniversitari attivati e gestiti in collaborazione con l'Istituto; corsi per insegnare «come» trasformare risorse artistiche in innovativi strumenti di studio delle competenze degli autori insite in esse; e per formare gli umanisti del futuro, in grado di valorizzare, in questo nuovo modo, il patrimonio artistico italiano ed europeo.

- I giovani autori, attori, registi potranno usufruire di un potente strumento di specializzazione e perfezionamento per studiare come si crea e come funziona un capolavoro artistico immortale sotto la guida virtuale dei più grandi autori di ogni tempo e luogo.

- I Centri di Educazione Permanente e il pubblico di appassionati che segue da casa e in sala differenti proposte culturali, di cinema, teatro, musica e arti visive, potranno usufruire di un sistema per affinare e accrescere gli strumenti di giudizio, necessari per confrontare e valutare sia le offerte di spettacoli in cartellone da parte delle Istituzioni presenti sul proprio territorio, sia quelle di spettacoli in streaming e on demand che giungeranno sempre più numerose dai grandi distributori di contenuti digitali.

4. Come intendiamo attuare il progetto

Il Progetto si articola in più fasi. In sintesi, occorre:

A) informare tutte le realtà educative e territoriali potenzialmente interessate a utilizzare il nuovo servizio;

B) formare «referenti delle realtà educative territoriali» interessate a usufruire del nuovo servizio per i loro utenti, e nominarli «responsabili» dell’eventuale utilizzo dei Sistemi che verranno progressivamente rilasciati;

C) avviare la distribuzione in un’«area pilota», aiutando, ove possibile, le realtà educative interessate e i referenti formati, a ricercare le risorse necessarie per acquisire i Sistemi, cioè per contribuire alla copertura delle spese di produzione e di distribuzione dei Sistemi previsti dal piano annuale (essendo i Sistemi fruibili solo online, tramite un server adeguato all’entità del Servizio, e la banda larga a consumo necessaria per l’erogazione);

D) presentare in eventi pubblici i primi risultati dell’attività svolta, allo scopo di coinvolgere nuovi potenziali partner e destinatari del servizio; offrire a questi ultimi i Sistemi già sviluppati, in cambio della condivisione delle spese per: incrementare il Servizio con nuovi Sistemi; estenderlo ad altre aree di utenti, in ulteriori regioni.

Piano di attuazione
per realizzare il Progetto di collaborazione

0. Partner e Destinatari

In questa prima fase i Partner Organizzativi e Strategici dell’Istituto MetaCultura, ricercano sia ulteriori Partner Istituzionali, che vogliano collaborare all’organizzazione e all’attuazione del Servizio, sia tutte le realtà educative territoriali, potenzialmente interessate ad usufruire del servizio per i propri utenti.
Come primo passo, i Partner stilano una lista di soggetti a cui inoltrare l’invito (i nuovi possibili partner istituzionali e i referenti delle realtà educative territoriali che potrebbero trarre maggiori benefici dal nuovo servizio); quindi inviano loro il materiale informativo fornito dall’Istituto e li invitano a seguire i due incontri-eventi di presentazione del progetto.
In questa fase il progetto va inteso come investimento su un’«area regionale pilota», nella prospettiva di una estensione a livello nazionale e successivamente internazionale.

1. Eventi di presentazione pubblica del Progetto ed esemplificazione del Servizio

Per far conoscere le possibilità offerte dal nuovo Servizio sono previsti almeno due incontri preliminari, a carattere informativo e spettacolare. In questi due incontri i partecipanti potranno infatti vedere, testare, e discutere con gli autori dell’Istituto come funzionano e a cosa servono questi nuovi strumenti di studio per il mondo educational, cosa si richiede per utilizzarli e a chi possono essere rivolti.
Negli incontri verranno argomentati ed esemplificati i benefici derivanti dall’utilizzo dei Sistemi, soprattutto per gli insegnanti, che potranno rendere le lezioni in aula più spettacolari e appassionanti, per facilitare l’apprendimento e creare una migliore interazione tra riflessione metodologica ed esercitazione pratica; inoltre potranno aiutare gli utenti a viaggiare tra le risorse virtuali di un sistema bibliotecario moltiplicando le conoscenze e gli interessi attraverso la scoperta di relazioni impreviste tra i testi; infine potranno offrire stimolanti percorsi multimediali di avvicinamento ai capolavori del teatro di prosa e musicale, durante i quali, partendo da conoscenze già acquisite, gli utenti avranno modo di espandere i propri orizzonti conoscitivi e di affinare i criteri di giudizio per confrontare e valutare, con maggior competenza, le offerte dei teatri stessi nonché quelle dei distributori di contenuti digitali e degli archivi storici.
I due incontri sono utili a creare le condizioni per:
- trovare nuovi partner tra Enti Locali e Istituzioni Educative interessate a organizzare e distribuire il servizio nei loro ambiti territoriali;
- identificare un primo gruppo di destinatari ideali, entro un’area pilota da circoscrivere, tra i referenti delle realtà educative territoriali individuate; ad essi è offerta la possibilità di ricevere la necessaria qualificazione e di essere nominati responsabili locali dell’erogazione del servizio. Il primo gruppo di referenti va creato possibilmente entro l’estate;
- promuovere la realizzazione di un Corso Intensivo di Formazione per aiutare i referenti delle realtà educative territoriali coinvolte ad acquisire tutte le conoscenze e competenze necessarie per utilizzare al meglio i nuovi strumenti di studio con i loro utenti;
- promuovere la distribuzione del nuovo servizio online presso i referenti - adeguatamente formati - delle realtà educative territoriali coinvolte nell’area pilota identificata per l’avvio del progetto, affinché essi possano programmare e attuare un piano di attività con i loro utenti dall’inizio del nuovo anno.

Programma dei due incontri per presentare il Progetto ed esemplificare il Servizio:

Arte, Scienza e Tecnologia, una integrazione possibile per creare
i Nuovi Strumenti di Studio nell’ Era del «Digitale senza supporti»

Primo Incontro:

Insegnare la «narrazione poliespressiva» con le fiabe illustrate, musicate e animate.
Come sviluppare le competenze interdisciplinari del curricolo scolastico trasformando i «capolavori multimediali della narrazione per l’infanzia» in «laboratori di studio delle straordinarie competenze narrative e compositive racchiuse in essi».

Il primo incontro è dedicato alla presentazione di «Sistemi di Studio Reticolari E-Learning» che hanno come destinatari insegnanti, bibliotecari e più in generale educatori che a vario titolo curano la formazione di ragazzi molto giovani, studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado dai 6 ai 13 anni.
I Sistemi presentati sono dedicati allo studio delle relazioni implicite tra grandi «classici della narrazione per l’infanzia» - di ogni tempo luogo e forma espressiva - in base ai principi di narrazione e composizione da essi condivisi.

Autori di opere classiche della narrazione per l’infanzia (scrittori, musicisti, pittori, metteur en scene, artisti poli-espressivi della letteratura illustrata, del teatro di prosa e musicale, e del cinema di animazione) si incontrano in viaggi esplorativi tra racconti solo superficialmente distanti tra loro, per insegnare «come» hanno creato i loro capolavori, quali ad esempio:
le favole di Esopo, Fedro e La Fontaine, e le riscritture animate musicali di Walt Disney (le Silly Symphonies); Pinocchio di Carlo Collodi e le sue innumerevoli illustrazioni e riscritture per il teatro e il cinema di animazione; Peter Pan scritto da James Barrie sia in forma di romanzo che di commedia, a cui si accompagnano messe in scena in forma di commedia musicale, film di animazione e con attori; Peter Pan nei giardini di Kensington composto per parole e immagini da James Barrie e Arthur Rackham; Alice nel Paese delle Meraviglie composto per parole e immagini da Lewis Carroll e John Tenniel, riscritto come pièce teatrale, musical e film di animazione; Le avventure di Babar l’elefantino, scritto e illustrato da Jean De Brunhoff e musicato da Francis Poulenc; Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart e Emanuel Schikaneder, riscritto per i ragazzi da Emanuele Luzzati, La Cenerentola da fiaba di tradizione orale alle scritture letterarie di Giambattista Basile, Charles Perrault, Jakob e Wilhelm Grimm, e alle riscritture come opera musicale di Gioachino Rossini e come film di animazione di Walt Disney.

Secondo incontro:

Insegnare la logica della «narrazione reticolare e multimediale» con i «classici della tradizione umanistica».
Come rilanciare gli studi umanistici e valorizzare i «beni narrativi» trasformando i «capolavori immortali del teatro di prosa e musicale» in «laboratori di studio delle straordinarie competenze narrative e compositive racchiuse in essi».

Il secondo incontro è dedicato alla presentazione di «Sistemi di Studio Reticolari E-Learning» che hanno come destinatari insegnanti, autori e studiosi, professionisti, e in particolare responsabili di enti culturali (Teatri, Università, Scuole d’Arte, Conservatori, Biblioteche, Musei, Associazioni, Centri di Educazione Permanente) che abbiano a cuore la diffusione e la promozione delle arti narrative attraverso la preparazione del pubblico, degli insegnanti e degli studenti, degli autori e degli studiosi. I Sistemi hanno quindi come utenti finali ragazzi più grandi (studenti di Scuola secondaria di secondo grado, dell’Università, delle Scuole d’Arte e dei Conservatori), ma anche adulti, pubblico dei teatri e amatori interessati all’arte della narrazione in ogni sua forma.
Questi sistemi sono pensati per espandere e qualificare l’offerta, formativa e didattica, delle realtà presenti sul territorio, offrendo loro un potente nuovo strumento, in più, per operare con i loro utenti. 
I Sistemi sono dedicati allo studio delle relazioni implicite tra capolavori narrativi di ogni tempo, luogo, e forma espressiva, in base ai principi di narrazione e composizione da essi condivisi.

Autori di racconti divenuti «classici» della più complessa narrazione poliespressiva e multimediale (scrittori e illustratori, musicisti e librettisti, pittori, drammaturghi e metteur en scene, artisti poli-espressivi del teatro di prosa e musicale, e del cinema) si incontrano in viaggi esplorativi tra testi solo superficialmente distanti tra loro, per insegnare «come» hanno creato i loro capolavori.
Durante l’incontro verranno presentati estratti di alcuni Sistemi per esemplificare il modo nuovo con cui possono essere trattati i capolavori artistici per trarne insegnamenti metodologici:
- capolavori del teatro di prosa, come Romeo and Juliet, Hamlet, The Tempest di William Shakespeare, interrelati con innumerevoli risorse letterarie pittoriche, teatrali, musicali e cinematografiche della tradizione umanistica, che costituiscono varianti implicite o esplicite dei drammi shakespeariani,
- capolavori del teatro d’opera, come Rigoletto di Giuseppe Verdi, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, La Cenerentola di Gioachino Rossini, veri e propri laboratori di studio sia della narrazione poliespressiva (come diverse forme espressive concorrono complementarmente a rappresentare i diversi piani narrativi del racconto) sia della stratificazione narrativa che viene sintetizzata in un capolavoro artistico organizzando il materiale narrativo accumulatosi nel tempo, dalle antiche origini della fiaba di tradizione orale fino alle riscritture varianti in ogni forma espressiva che hanno reso possibile tramandare le storie leggendarie da cui il capolavoro trae ispirazione,
- sistemi «intermediali» come la «Polienciclopedia della Tradizione Umanistica» ideata da Roberto Rossellini (cinque viaggi alla scoperta di «storie leggendarie», di «incontri e scontri tra civiltà», di «decaloghi morali» e di «modi di raccontare» che attraversano storie di ogni tempo e luogo; grazie alla straordinaria guida di un grande umanista contemporaneo si ricreano i legami interrotti tra le botteghe umanistiche del nostro grande passato e quelle poche del presente che non hanno smesso di studiarne i preziosi insegnamenti; l’eredità di Rossellini per aiutare i nuovi umanisti per apprendere come i nostri avi hanno ispirato autori-studiosi, quali lo stesso Rossellini, nel ri-raccontare le storie immortali della tradizione umanistica)
- dialoghi a distanza tra autori, come «La Conversazione ininterrotta tra Hitchcock e Truffaut sul cinema e attraverso il cinema» (il progetto di un manuale di narrazione audiovisiva che correli sistematicamente tra loro: da un lato le riflessioni dei due autori-studiosi sul cinema, da un altro le sequenze dei loro film o di quelli di loro maestri e allievi in cui sono applicati proprio i principi narrativi da loro stessi definiti in scritti, interviste, conversazioni).

2. Corso Intensivo di Formazione, per la preparazione dei referenti responsabili dell'utilizzo dei nuovi strumenti con cui erogare il servizio sul territorio ai propri utenti, già dal prossimo anno

Il Corso, offerto dai partner organizzatori, fornisce la formazione e la qualifica necessarie per utilizzare i nuovi Sistemi di Studio. Inoltre rilascia crediti in accordo con l’Ufficio Scolastico Provinciale e/o altri Uffici competenti.
Grazie ad esso i partecipanti possono acquisire tutte le conoscenze e le competenze presupposte per l'uso di strumenti che cambiano profondamente il modo di fare formazione e didattica, di apprendere e di insegnare, portando il mondo educativo - realmente e non con degli slogan - nell’«era del digitale, della multimedialità e della reticolarità dell’informazione».
I Sistemi vanno infatti considerati non come «integrativi» alla scuola e alle altre forme di educazione - permanente e professionale - ma come un modo nuovo di farle, e di intendere l’attività educational; un modo di insegnare e di apprendere «competenze» scientifiche nello studio di testi artistici, che fa appassionare gli utenti allo studio, inteso come scoperta continua di nuovi strumenti e di nuovi oggetti a cui applicarli; un modo per indagare, in un unico grande capolavoro e nei suoi correlati, la logica con cui sono costruite e interrelate le parti che lo compongono e le varianti con cui è imparentato; un modo per apprendere la grammatica e la sintassi delle lingue naturali studiandole attraverso le soluzioni straordinarie con cui sono usate nei capolavori presi in esame; un modo per studiare non solo separatamente, ma anche nella loro integrazione, le diverse forme espressive - letteraria, visiva, musicale - usate come linguaggi artistici per articolare i diversi «piani espressivi» dei capolavori poli-espressivi; e ancora, un modo per imparare a padroneggiare i procedimenti scientifici di un metodo rigoroso di progettazione e di indagine che aiuta a scoprire e a confrontare soluzioni ideative e parentele insospettate in capolavori di ogni tempo, luogo e forma espressiva.
Il Corso, oltre a mostrare come possono essere studiati i capolavori artistici grazie all'aiuto di Sistemi innovativi di apprendimento, aiuta a ridefinire il rapporto tra insegnante e studente attraverso l'impiego di «co-insegnanti virtuali» e di risorse di studio interamente online.
Il Corso da un lato insegna ai referenti responsabili come espandere le loro loro stesse competenze per essere preparati all’utilizzo dei Sistemi in diversi contesti culturali e educativi; da un altro lato mostra loro come utilizzare i Sistemi per fare diverse attività: dallo studio dell’architettura logica di un testo alla scoperta dei suoi correlati impliciti, dall’identificazione delle soluzioni narrative ed espressive all’ipotesi e al riconoscimento di varianti, dall’identificazione e definizione dei principi narrativi e compositivi alla loro applicazione in sperimentazioni narrative, dallo studio di messe in scena alla progettazione di una nuova messa in scena, etc.
L’iniziativa, per la sua peculiare integrazione tra metodologia e tecnologia, vuole inoltre contribuire a superare quel gap e quella diffidenza, ancora presenti nel mondo della scuola e dell’educazione in generale, circa l’introduzione e le modalità di utilizzo delle tecnologie digitali, anche a causa di un sottoutilizzo o di un utilizzo inadeguato che molto spesso fino ad ora ne è stato fatto.

3. Distribuzione sperimentale, su un area pilota, del primo gruppo di Sistemi più adatti a utenti molto giovani, e del primo gruppo di Sistemi più adatti a utenti adulti

Considerato che i Referenti territoriali partecipanti al corso vorranno disporre quanto prima dei Sistemi, per poterli utilizzare nel contesto educativo in cui operano, avanziamo due ipotesi per reperire i fondi necessari per l’erogazione e la distribuzione del servizio (la banda larga consumata, l’uso del server, l’assistenza personalizzata) e per quelle ulteriori spese che l’Istituto sosterrà per sviluppare nuovi Sistemi che verranno rilasciati ai referenti stessi nell'anno successivo:
- Prima Ipotesi: gli Enti Partner, richiedendo loro stessi il sostegno di fondi regionali ed europei, offrono per il primo anno anche i Sistemi previsti - oltre il Corso - ai Referenti qualificati.
- Seconda Ipotesi: i Referenti interessati e formati nel Corso, cercano loro stessi i fondi necessari, rivolgendosi, già durante il Corso - o addirittura subito dopo i due incontri preliminari informativi - alle strutture a cui appartengono o altre strutture (Enti Locali, Provveditorati, Enti privati, ecc).

Per il primo anno è prevista la distribuzione di due gruppi di Sistemi:

A) per la scuola primaria e secondaria di primo grado:
dal primo anno al termine di un primo ciclo formativo:
- dalla fiaba letteraria di Esopo, Fedro e La Fontaine La cicala e le formiche, alla Fiaba musicale animata di Walt Disney;
- La piccola fiammiferaia dalla fiaba letteraria di Hans Christian Andersen alla fiaba musicale animata di Walt Disney;
dal secondo anno, insieme alla ripresa della formazione intensiva:
- dalla fiaba letteraria Lulù di Liebeskind al Flauto Magico di Mozart e Schikaneder nelle versioni a cartoni animati di Emanuele Luzzati e cinematografica di Ingmar Bergman;

B) per la scuola secondaria di secondo grado, Università, Conservatori, Scuola d’Arte, Centri per l’Educazione Permanente etc:
dal primo anno al termine di un primo ciclo formativo:
- Romeo e Giulietta di William Shakespeare,
dal secondo anno, insieme alla ripresa della formazione intensiva:
- Rigoletto di Giuseppe Verdi su libretto di Giuseppe Maria Piave

L'avvio della distribuzione (al termine del Corso) ai referenti responsabili di diverse tipologie di Enti Educational - Enti selezionati dai Partner organizzatori per coprire un’area pilota - corrisponde all'ingresso nella “Scuola di Arti Narrative” online che l’Istituto ha avviato proprio con questo Progetto, e arricchirà progressivamente fino a rendere attivi tutti gli otto laboratori, ciascuno dedicato a una forma d'arte della narrazione e con un proprio programma di sviluppo di Sistemi Reticolari E-Learning da offrire agli utenti.

Il progetto di sviluppo e distribuzione dei Sistemi Reticolari E-Elearning si articola in un complesso programma educational, di formazione e didattica online, che nei primi tre anni si concentrerà sulla valorizzazione di risorse del patrimonio umanistico, da un lato del teatro di prosa (Shakespeare), da un altro del teatro musicale (Verdi, Puccini, Rossini), e da un altro ancora della fiabistica e della narrazione per l'infanzia (da Esopo, Fedro e La Fontaine a Mozart, a Walt Disney):

- Per quanto riguarda la fiabistica e la narrazione per l'infanzia, nell'ambito del Laboratorio “NeverNeverLand” realizzeremo un primo gruppo di titoli dedicati a favole e fiabe classiche, e alle loro varianti e riscritture in forma di teatro d'opera e di cinema di animazione. Attraverso di essi intendiamo dare avvio a un servizio continuativo per il mondo dell'infanzia offrendo agli educatori uno strumento per la loro formazione e per fare didattica con i loro allievi; una didattica della e con la narrazione in ogni forma espressiva, che si avvalga dei capolavori per l'infanzia, a partire dalla grandi raccolte di favole e dalle loro riscritture disneyane come racconti musicali animati: dalle favole morali di animali alle loro drammatizzazioni teatrali nei caratteri della commedia dell'arte, dai racconti filosofici letterari in forma di dialoghi maieutici ai conflitti cinematografici tra tra personaggi umani zoomorfi o giocattoli antropomorfi («toy stories»). Il programma formativo e didattico è concepito per portare l'attenzione da un lato ai meccanismi universali della narrazione esemplarmente applicati nella struttura narrativa delle fiabe e delle favole, da un altro alla collaborazione tra forme espressive nella composizione a più mani tra scrittori e pittori e musicisti proprio nei racconti dedicati all'infanzia, e da un altro ancora alla rielaborazione della materia narrativa ed espressiva delle fiabe nei complessi progetti artistici di autori che implicitamente o esplicitamente hanno voluto riraccontare antiche fiabe e favole classiche le cui origini si perdono nella tradizione orale, rendendole immortali attraverso le loro versioni non solo letterarie ma anche poliespressive, per il teatro, il teatro musicale e il cinema. I primi titoli saranno dedicati alle serie di Favole di animali sviluppata attraverso la collaborazione a distanza da Esopo, Fedro e La Fontaine, autori di un un sistema reticolare di storie brevi che drammatizzano vizi e virtù nei caratteri di personaggi antropomorfi; complementarmente a questo sistema si svilupperà un sistema dedicato alle Silly Symphonies disneyane intese proprio come riscritture poliespressive delle favole classiche di Esopo Fedro e La Fontaine; quindi un sistema molto articolato sarà dedicato a Il Flauto Magico di Mozart e Schikaneder, e comprenderà anche la favola Lulù che ha ispirato l'opera, e la riscrittura in forma di cartone animato musicale realizzata da Emanuele Luzzati. Qualora la collaborazione continuasse oltre i tre anni, seguiranno altri titoli dedicati ad altri capolavori della narrazione per l'infanzia come Peter Pan nei Giardini di Kensington di James Barrie, con illustrazioni di Arthur Rackham, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll con illustrazioni di John Tenniel, Storia di Babar l'elefantino scritto e illustrato da Jean De Brunhoff, musicato di Francis, Poulenc, Il piccolo principe di Antoine De Saint-Exupéry, Pinocchio di Carlo Collodi con le illustrazioni di Enrico Mazzanti).

- Per quanto riguarda il teatro di prosa, nell'ambito del Laboratorio “Shakespeare & Co.” svilupperemo un programma educational dedicato a Shakespeare in occasione dei 450 anni dalla nascita, che permetterà di offrire ai punti di accesso regionali un sistema reticolare e-learning per ogni anno (Romeo and Juliet, Hamlet, The Tempest). Qualora la collaborazione continuasse oltre i tre anni, potrebbero seguire ulteriori titoli shakespeariani come A Midsummer Night’s Dream, Othello, Henry IV. Il programma permetterà di esplorare le complesse soluzioni della drammaturgia shakespeariana trasformando ognuno dei titoli previsti in una bottega virtuale, dove gli utenti potranno apprendere i principi di narrazione, composizione e messa in scena utilizzati dallo stesso autore nel trasformare un racconto letterario in una partitura per voce e immagini e nel dar vita a un racconto poliespressivo. Il primo titolo sarà dedicato al capolavoro shakespeariano Romeo and Juliet. Il sistema di studio è concepito per valorizzare risorse, non solo shakespeariane, della tradizione umanistica, e per consentire di apprendere le medesime competenze con cui Shakespeare ha raccontato, composto e reso immortale la storia, appartenente alla nostra tradizione narrativa, già raccontata in forma letteraria da Masuccio Salernitano, Luigi Da Porto e Matteo Bandello. Il corso di narrazione sarà integrato con lezioni di composizione letteraria e di messa in scena.

- Per quanto riguarda il teatro musicale, nell'ambito del Laboratorio “RaccontoInCanto” realizzeremo un primo gruppo di titoli dedicati ai grandi compositori e librettisti del melodramma italiano. Attraverso di essi intendiamo riprendere - a un livello più articolato e in una forma innovativa completamente online - l'esperienza svolta con l’ “Area Formazione e Ricerca del Teatro La Fenice di Venezia” per consentire a docenti e studenti di fare formazione e didattica sulla «narrazione poli-espressiva». Grazie alla struttura reticolare dei nuovi Sistemi E-Learning, che abbiamo creato appositamente per erogare i servizi online attraverso il nostro Sito, trasformeremo i capolavori del teatro musicale in botteghe virtuali per lo studio dei rapporti tra la logica narrativa e le articolazioni, complementari, dei diversi piani espressivi coreografati dalla messa in scena. Anche questo programma si articolerà in tre anni complessivi, durante i quali ogni anno verrà rilasciato, ai punti di accesso regionali, un nuovo sistema reticolare e-learning all'anno (Rigoletto di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, Tosca di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, Cenerentola di Gioachino Rossini su libretto di Jacopo Ferretti. Qualora la collaborazione continuasse oltre i tre anni, potrebbero seguire altri titoli come Traviata di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, Otello di Giuseppe Verdi su libretto di Arrigo Boito, Boheme di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, L'Elisir d'amore di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani). Il primo titolo sarà dedicato al capolavoro verdiano Rigoletto. Il sistema di studio valorizza risorse del patrimonio operistico italiano ed europeo, non solo verdiano, insieme a risorse letterarie, teatrali e cinematografiche del passato e del presente, per consentire di apprendere «come» un grande librettista e un grande compositore abbiano raccontato in forma «poliespressiva» la storia già raccontata da Victor Hugo in forma teatrale, e come il loro progetto abbia ispirato molteplici varianti in ogni forma espressiva e consentito numerose straordinarie interpretazioni da parte di grandi registi di teatro d’opera e cinema. Il corso di narrazione sarà integrato con lezioni di composizione musicale e di messa in scena.

L’attuazione del progetto proseguirà con il progressivo sviluppo e la simultanea distribuzione degli ulteriori Sistemi Reticolari E-Learning che prevediamo di realizzare valorizzando i grandi giacimenti artistici corrispondenti agli otto Laboratori in cui si articola la Scuola di Arti Narrative Online.

Stabilendo partnership con Enti Locali e Istituzioni Educative Territoriali si potrà creare, nei tempi e nei modi previsti, una «rete di punti di accesso» ai due programmi sperimentali online, ben distribuita sul territorio.
Gli utenti che parteciperanno a questa esperienza pilota, oltre a ricevere accesso ai sistemi online, potranno usufruire di un corso propedeutico in aula e online, ricevere assistenza personalizzata, raccogliere e far conoscere le loro esperienze sul Sito.

Il progetto potrà essere sviluppato contemporaneamente in più regioni; successivamente potrà essere esteso a livello nazionale, quindi europeo, coinvolgendo ulteriori partner (nuovi Enti locali, Scuole, Università, biblioteche, Teatri etc) che vorranno testare e adottare il complesso servizio per l’educazione di base, permanente, e professionale. In tal modo i contributi per lo sviluppo di nuovi titoli e per le spese tecnologiche dovute alla distribuzione online si ridurranno progressivamente sia in relazione al numero degli utilizzatori sia in relazione alla possibilità di ottenere contributi istituzionali europei e internazionali.

Per approfondire l’articolazione del Progetto Pilota su base Regionale e conoscerne i previsti sviluppi, rimandiamo al Piano dell’Istituto e della Fondazione: “Obiettivi dell’Istituto MetaCultura da raggiungere a breve/medio termine, a partire dal completamento e dall’inaugurazione del Nuovo Sito, per distribuire online i Servizi innovativi rivolti al mondo Educational”.